Ribelli in F.I: Miccichè nel mirino. Lui replica: avete votato M5S siete fuori

Il dopo-Politiche porta mal di pancia anche in Forza Italia. Se in casa Pd infatti è il momento della resa dei conti di fronte ad una disfatta, nel fronte azzurro sono i “ribelli” a mettere nel mirino le candidature volute a tavolino dal coordinatore regionale Gianfranco Miccichè, che replica duramente.

I primi ad accendere la miccia sono stati i deputati Rossana Cannata, Marianna Caronia, a Riccardo Gallo ed il messinese Tommaso Calderone. Quest’ultimo già nelle fasi che hanno portato alla presentazione delle liste ha espresso chiaramente il suo dissenso, le cui conseguenze, peraltro, si sono viste nel Collegio Uninominale di Barcellona dove la genovesiana Maria Tindara Gullo è stata battuta dal capolista dei 5stelle Alessio Villarosa.

Chiuse le urne i ribelli hanno dato fuoco alle polveri chiedendo l’azzeramento dei vertici del partito e contestando anche il capogruppo Ars Giuseppe Milazzo.

I risultati di Forza Italia, che in campagna elettorale ipotizzava una replica del 61 a 0 contando anche sulla vittoria delle Regionali, hanno portato alla sconfitta in tutti i collegi uninominali dell’isola, sia Camera che Senato. E se l’onda grillina è una spiegazione, secondo i ribelli non si può sorvolare su nomi e scelte di candidati “decretati dall’alto”. Per di più a vincere il seggio nel proporzionale stati i “blindati” e le “blindate” di Miccichè ed è proprio questo che irrita i dissidenti.

Alla fronda replica Miccichè con un post su facebook e tutti la sua area con una serie di comunicati firmati da Renato Schifani, Francesco Scoma, Gabriella Giammanco, Nino Germanà, Edy Bandiera. I “lealisti” evidenziano come da novembre a marzo Forza Italia sia cresciuta di 5 punti in percentuale arrivando al 21%, la più alta in tutta Italia. Schifani preannuncia un incontro per diradare le nubi, ma il neo eletto Francesco Scoma va giù duro e spiega che dietro la fronda c’è da un lato la rabbia per chi non è stato candidato e dall’altro l’imminenza di un cambio di bandierai ribelli hanno deciso di uscire dal partito e approdare da qualche altra parte o formarsi un partito. Coerenza e onestà intellettuale consiglierebbero di avere gli attributi per fare questo passo e non inventarsi scuse puerili e inconsistenti”.

In Forza Italia chi è sotto accusa restituisce al mittente ogni contestazione e aggiunge anche il “sospetto” che gli scontenti rimasti fuori dalle liste abbiano deliberatamente votato e fatto votare M5S in chiave anti-Miccichè. Lo stesso coordinatore regionale ha ventilato possibili espulsioni: "Non possono far parte di Forza Italia coloro che, per il solo fatto di non essere stati candidati, hanno platealmente votato e fatto votare il Movimento 5 Stelle- scrive Miccichè su facebook– Forza Italia non è adatta a loro e loro non sono adatti a Forza Italia”.

Rosaria Brancato