Donna di Capo d’Orlando muore dopo intervento all’anca. La Procura apre inchiesta, replica l’Azienda Papardo-Piemonte

Una storia di presunta malasanità questa volta arriva dalla provincia. Una donna di 74 anni, Maria Mancuso, è morta dopo un calvario durato 45 giorni, dopo aver subito la frattura del femore a causa di caduta nell’orto di casa. La donna, originaria di Ficarra ma residente a Capo d’Orlando, è morta sabato scorso al Papardo ma in precedenza era stata ricoverata negli ospedali di S.Agata Militello e Patti. Il marito, convinto che la congiunta non sia stata curata a dovere, ha presentato una denuncia chiedendo che venga fatta luce sull’operato dei medici. Il sostituto procuratore Margherita Brunelli ha aperto un’inchiesta ed incaricato i Carabinieri di sequestrare le cartelle cliniche nei tre ospedali. La Mancuso il 22 agosto è caduta da un gradino ma era riuscita a rialzarsi nonostante il dolore all’anca. Il marito l’ha trasportata al pronto soccorso dell’ospedale di Sant’Agata Militello e qui, secondo quanto indicato nella denuncia, senza accertamenti di laboratorio o radiologici e sulla scorta di una semplice radiografia, la donna è stata sottoposta ad intervento chirurgico per l’impianto di una protesi totale d’anca. La 74enne è stata operata con anestesia spinale e sedazione ma, si legge nella denuncia, non è chiaro cosa sia avvenuto in sala operatoria. L’unica certezza è che l’anziana non si è più risvegliata ed è entrata in uno stato di coma vigile. Quindi è stata trasferita nel reparto di Terapia Intensiva dell’ospedale di Patti e, dopo nove giorni, il primo settembre, su l’insistenza dei familiari, è stata trasferita nel reparto di Neurologia del Papardo. Nell’ospedale messinese, secondo quanto indicato nella denuncia, nonostante le competenti ed assidue cure dei medici, la 74enne sabato scorso è morta. Adesso il magistrato ha disposto l’autopsia che sarà probabilmente conferita domani e sarà eseguita nell’obitorio del Policlinico.

L’Azienda ospedaliera Papardo-Piemonte, intanto, ha voluto precisare: “La paziente, dopo essere stata trattata presso l’ospedale di Sant’Agata Militello e trasferita il 22 agosto presso la rianimazione dell’ospedale di Patti, è stata ricoverata alla neurologia del Papardo il 1 settembre, con la diagnosi di “coma vigile” e con una tetraplegia ai quattro arti, condizioni già gravissime. Nonostante le cure praticate, non vi è stata ripresa delle funzioni encefaliche e il decesso è sopraggiunto a causa di aggravamento dell’edema determinato dalla grave ischemia cerebrale”.