Rapina alla farmacia Costa, arrestati tre giovani. A casa di uno di loro sequestrati 2 kg di marijuana

Hanno 19 e 20 anni i due incensurati arrestati per la rapina alla farmacia Costa di piazza Castronovo che ha fruttato poco meno di 500 euro. In manette sono finiti il diciannovenne Francesco Pistone e il ventenne Santino Alibrandi. Ieri mattina alle 11.15 i due hanno fatto irruzione all’interno della farmacia Costa armati di un coltello il primo e di una pistola il secondo. L’arma si è poi rivelata giocattolo, ma era stata privata del tappo rosso. Sotto la minaccia del coltello Pistone si è fatto consegnare il denaro contenuto in uno dei registratori di cassa ed è fuggito insieme ad Alibrandi che nel frattempo era già montato in sella ad una vespa per attendere il complice. La fuga dei due rapinatori è durata poco, perché mentre stavano rientrando nel complesso popolare che sorge sopra piazza Castronovo sono stati intercettati dai poliziotti. Alibrandi, che era alla guida della vespa, è stato subito bloccato e indosso gli sono stati trovati 110 euro. Anche Pistone nonostante l’inutile tentativo di fuga è stato arrestato. Quest’ultimo quando ha notato la polizia ha gettato nella villetta di piazza Castronovo, il coltello e il casco. Ma il gesto non è sfuggito all’occhio attento degli agenti della Squadra Mobile che hanno recuperato poco dopo entrambi gli oggetti. Dal controllo dei telefoni cellulari di Pistone e Alibrandi i poliziotti sono risaliti ad un terzo ragazzo, Antonino Salvatore, 27 anni. Quando i poliziotti hanno perquisito un’abitazione a Salice nella disponibilità del ventisettenne hanno trovato la pistola giocattolo, un giubbotto, troppo grande per appartenere ad Antonino Salvatore, ma perfettamente combaciante con la descrizione dell’indumento indossato da uno dei due rapinatori. Ma soprattutto i poliziotti della Squadra Mobile hanno trovato in un borsone contenente tre buste di marijuana per complessivi 2 chili di droga. Per Antonino Salvatore è scattato l’arresto per detenzione ai fini di spaccio di sostanza stupefacente e la denuncia per rapina in concorso. Gli investigatori della Squadra Mobile guidati dal dirigente Giuseppe Anzalone e dal funzionario Giusy Interdonato sospettano che nel colpo ci sia coinvolto una quarto ragazzo, che potrebbe essersi incontrato con gli autori materiali subito dopo il colpo e a cui potrebbero aver restituito il denaro mancante dal bottino recuperato dalla Polizia di Stato.