290 milioni annui per il bonus ai 18enni. E intanto le scuole cadono a pezzi

“E’ tempo che l’opinione pubblica sia realmente informata dell’attuale situazione di degrado, incuria e abbandono dei plessi scolastici, di ogni ordine e grado, esistenti oggi nel meridione d’Italia. Siamo scesi in piazza in tutta Italia per denunciare le poche e inadeguate risorse a disposizione dell’Istruzione e dell'Università pubblica”. Motivano così, la Rete degli Studenti Medi e l’Unione degli universitari, la protesta di ieri. I ragazzi sono partiti in corteo da piazza Antonello e hanno sfilato per le vie del centro città fino a piazza del Popolo.

“E’ necessario cambiare rotta, per dire no alla politica dei bonus (solo i 500 euro indiscriminati a tutti i neomaggiorenni ci costeranno anche quest'anno 290milioni) e per rivendicare un trattamento che sia all'altezza dei nostri diritti e delle nostre esigenze. Il Diritto allo studio non è uno scherzo: gli idonei di borsa di studio non beneficiari non sono solo "numeri", ma rappresentano “vite e storie” di chi ha un diritto, ma non lo vede rispettato e che oggi, in piazza giustamente lo rivendica. Siamo soddisfatti della manifestazione e dell'entusiasmo con il quale i ragazzi, universitari e delle scuole superiori, associati o no dell'Udu e della Rete degli studenti medi, sono scesi in piazza”.

“Adesso ci presentiamo – dice Giuseppe Barresi, della Rete degli Studenti Medi di Messina – come un'organizzazione capace di agire concretamente e con responsabilità nell'interesse degli studenti e loro sembrano cogliere il nostro invito a fare affidamento su di noi: anche oggi ne abbiamo avuto prova. A tal fine non mancherà il nostro impegno quotidiano per eliminare ogni forma di pregiudizio nei confronti di chi, come noi, ha e manifesta contenuti e ideali, risposte all'insostenibile condizione in cui versano le scuole, sotto ogni punto di vista. Siamo orgogliosi di vedere come gli studenti, fuoriusciti dall'indifferenza e dal qualunquismo, si siano resi conto della necessità di organizzarsi e trovati in accordo con noi sulle tematiche dell'alternanza scuola lavoro, dei finanziamenti, dell'edilizia e del diritto allo studio. Continueremo a lottare e fare con loro fronte comune, resistendo ai soprusi dell'attuale sistema scolastico e proponendo sempre spazi di confronto e di crescita, dove manifestare e far maturare la nostra coscienza critica collettiva”.

"La nostra era una piazza critica – ha concluso Francesco Ratto, coordinatore dell'Udu Messina -. Una piazza informata, consapevole e capace di offrire una proposta alternativa a quella prospettata dal Governo con l'ultima finanziaria”.