Inceneritore, in 400 sotto la Sovrintendenza. Micali: “Darò parere tecnico”

Oltre 400 persone si sono riunite mercoledì sotto la Sovrintendenza ai Beni Culturali di Messina per ribadire ancora una volta la contrarietà all'inceneritore del Mela. Il parere del soprintendente è l'ultimo scoglio da superare per A2A; in caso di via libera, al governo centrale non resterà che autorizzare l'impianto.

"Esprimerò un parere tecnico" – ha dichiarato Orazio Micali, soprintendente nominato pochi mesi fa da Crocetta. Una frase che lascia spazio a molte interpretazioni, visto che, appena insediato, proprio Micari chiese l'annullamento del parere negativo emesso dal suo predecessore. Quel parere si appellava al Piano paesaggistico dell'ambito 9, secondo cui sono vietati ulteriori insediamenti che aumentino l'impatto ambientale complessivo nella valle del Mela. Tecnicamente, sembrerebbe dunque un esito scontato; ma, si sa, il diavolo si nasconde nei cavilli. E sul Piano incombe l'ombra della legge Salva-Italia.

Alla manifestazione hanno partecipato i sindaci del comprensorio – tranne Milazzo e San Filippo del Mela – e diverse associazioni ambientaliste. Sono stati organizzati diversi pullman, e molti sono venuti con i propri mezzi nonostante si trattasse di un giorno feriale. E già si torna a parlare di un fronte comune che riunisca istituzioni e associazioni: un ritornello già sentito, ma finora mai messo in pratica. A proporre una riunione generale è Antonino Campo, sindaco di Santa Lucia del Mela, che già in precedenza ci aveva provato; vedremo quali saranno gli esiti. Presenti i 3 deputati regionali Elvira Amata, Pino Galluzzo e Antonio Catalfamo. E' stato proprio quest'ultimo a prendere la parola e ad intervenire sulla vicenda.

Intanto, il governatore Musumeci arranca nel tentativo di prendere tempo. Certo non resta molto da fare: anni di inerzia del governo Crocetta hanno spianato la strada ad A2A in Commissione VIA. E certo le responsabilità vanno anche al PD, che da Roma spinge per realizzare il progetto ma a Milazzo è contro, come dichiarato dal sindaco Giovanni Formica.

Insomma, i giochi sono aperti, anche se non mancano segnali inquietanti. Non si sa ancora con certezza quali dimensioni avrebbe l'eventuale inceneritore, quali tipi di CSS brucerebbe e la loro provenienza, quale sarebbe l'impatto sulla salute (c'è uno studio, ma non è sufficiente, come dichiarato dalla stessa commissione VIA). Ma l'iter è alla fine: e c'è il sospetto che avremo presto risposte alle nostre domande.