Previti: “Non ci dobbiamo arrendere fino all’ultimo”

“Io sono più realista del re, fin quando c’è qualcosa che si può fare non mi arrendo”. Il colpo di quelle 25 pagine d’ultimatum della Corte dei Conti c’è stato, ma il presidente del Consiglio comunale Pippo Previti non intende scoraggiarsi. “Certo- dichiara- questa è stata una legislatura sventurata, l’alluvione di Giampilieri, il sindaco Buzzanca che si è dimesso prima della scadenza, la vicenda del patto di stabilità, lo spettro del dissesto. Ma abbiamo il dovere di tentare tutto ciò che è possibile fare prima di arrenderci”. Insomma, secondo Previti, se dobbiamo morire dobbiamo combattere in piedi fino all’ultimo momento e con tutte le armi possibili.

Il presidente, insieme ai capigruppo, chiederà al commissario un incontro urgente per capire cosa si può fare in tempi rapidissimi. Lui ha alcune idee. Intanto attivare subito i dirigenti di settore per predisporre i report richiesti dalla Corte dei Conti e quindi verificare dove ci sono le falle maggiori e capire le cifre reali.

“Poi dobbiamo assolutamente puntare sul “salvacomuni”- prosegue Previti- ma per accedervi è necessario prima approvare il bilancio previsionale, altrimenti ne stiamo fuori. Quindi, aspettiamo che diventi legge, approviamo la manovra finanziaria e chiediamo 50 milioni per il 2012 e 50 milioni per il 2013. Un altro passaggio che a mio giudizio si può fare è chiedere alla Corte dei Conti una proroga di venti giorni motivandola con un documento con il quale dimostriamo che ci stiamo muovendo”.

Secondo il presidente del Consiglio i margini per ottenere un differimento ci sono, ma bisogna fare in fretta e ad esempio iniziare a valutare la proposta di bilancio sin da lunedì. Un’altra piccola àncora è rappresentata dalla circolare dei rifiuti che consentirebbe al Comune di saldare i debiti con l’Ato3 diluendoli in 20 anni.

“Non dimentichiamo poi che, con l’aiuto della deputazione regionale possiamo chiedere un aiutino a Crocetta. Finora ad esempio, Catania e Palermo che erano nella nostra stessa situazione hanno ottenuto dal governo attenzione che a noi è mancata. A loro i contribuiti dello Stato a noi i tagli. E col dissesto sarebbe peggio”.

Previti non vuol arrendersi e chiede a tutti i dirigenti di Palazzo Zanca di attivare una sorta di “caccia al tesoro” per recuperare bandi, vie d’uscita per recuperare risorse.

“Mi chiedo perché ad esempio ci sono associazioni, enti e scuole che utilizzano immobili comunali e non pagano neanche una quota minima. C’è gente che occupa alloggi comunali e non ha mai sborsato un euro. E contemporaneamente il Comune deve pagare gli affitti. Non chiediamo cifre esorbitanti ma almeno il dovuto”.

Infine secondo il presidente del Consiglio comunale sarebbe finalmente arrivato il momento di attivare una seria lotta all’evasione dei tributi e delle imposte. Il commissario Croce e i suoi esperti sono rimasti inorriditi quando hanno scoperto, ad esempio, che nel 2012, la Serit ha riscosso lo 0,34% dei crediti. Ma per farne un altro, l’ultima Tarsu riscossa dal Comune era quella del 2010. Solo dopo le lettere della Corte dei Conti son partite le cartelle aggiornate, e saranno salatissime. E da gennaio 2013, dissesto o no, entrerà in vigore la Tia, che farà molto più male perché gli enti locali dovranno far gravare solo sugli utenti l’intero costo del servizio.

Rosaria Brancato