Un gruppo Pd scrive a Lupo: “Non basta un restyling di facciata”

Non basta un restyling di facciata. 35 tesserati del Pd firmano un documento sulla situazione del partito messinese, in attesa che il reggente, Giuseppe Lupo, faccia seguito a quanto dichiarato nei primi giorni di agosto al Giardino Corallo nel corso di un incontro servito a chiarire le priorità.

“La riorganizzazione dei circoli e un tesseramento trasparente sono il punto di partenza- scrivono i 35- Occorre uno sforzo grande di iniziativa politica che vada incontro ai bisogni e alle speranze dei cittadini. Chi pensa che possa bastare cambiare il nome o l’età di qualche dirigente non coglie il malessere profondo che attraversa gli iscritti e gli amministratori che tentano di tenera viva la politica del Pd sui territori”.

I firmatari ricordano che se davvero il Pd non riuscirà a voltare pagina i messinesi finiranno con il rifugiarsi nel voto di protesta o verso altre opzioni politiche. Occorre inoltre riuscire concretamente nel creare un partito aperto al territorio ed ai giovani, totalmente rinnovato rispetto ai metodi utilizzati finora.

“Il PD non può essere il partito della cooptazione senza merito, del carrierismo senza idee, dei posizionamenti senza contenuti. Il PD non può essere il partito dei signori delle tessere, delle correnti o dei deputati. Il PD deve essere espressione dei suoi iscritti che, in carne ed ossa, con la fatica dell’agire politico costruiscono una presenza nelle comunità locali”.

Nel documento si sottolinea il ruolo indispensabile degli amministratori locali in qualsiasi ruolo, siano essi assessori o consiglieri di quartiere che, magari anche attraverso un forum potrebbero incontrarsi per costruire insieme proposte e progetti. Il lavoro dovrà essere il punto centrale intorno al quale basare i programmi. L’importante sarà tornare ai contenuti, all’elaborazione politico-amministrativa,lasciando al passato logiche di scambio o di distorta gestione del consenso.

“Occorre dare spazio a giovani, cogliendo il senso profondo delle istanze di rinnovamento e non come semplice opera di maquillage perché non c’è bisogno di rottamazione ma di rigenerazione profonda a partire dalle risorse più fresche, al di la del mero dato anagrafico. Il PD non ha bisogno di autoanalisi o di autoflagellazioni, ne di condanne strumentali o di semplicistiche. Il cammino verso il prossimo congresso deve servire a ricostruire il partito e radicarlo nella società”.

Il timore dei firmatari della nota è che alla fine venga portata a termine solo un’operazione di facciata che lascerà inalterati gli equilibri tra le diverse anime e correnti. L’ultimo appello è per Lupo che, nominato a luglio, non ha ancora provveduto a definire lo staff di reggenza (o gruppo di lavoro), nonostante le richieste pervenute da più parti. Il clima nazionale e regionale nel Pd non aiuta, ma i firmatari del documento temono che proprio questo clima finisca per l’annacquare la vicenda Messina, senza darle la giusta attenzione e le giuste risposte.

“Abbiamo perso già troppe occasioni. È il tempo di scrollarsi di dosso ogni paura e incamminarsi su strade nuove, consapevoli di radici profonde. In questo percorso è fondamentale la direzione che Peppino Lupo intende dare alla sua reggenza”.

Questi i firmatari:

Farid Adly ,Bouabid Belhaddad,Giuseppe Campione ,Erika Caponetto ,Enzo Caputo

Basilio Caruso,Valentina Cassarà ,Giuseppe Coci ,Gabriella Crupi ,Calogero Destro Fiore,Tindara Ferraro ,Vincenzo Franchina,Mariangela Gallo,Tindaro Germanelli,

Giuseppe Grioli,Santi Interdonato,Teodoro Lamonica,Filippo Lembo ,Angelo Libetti, Marco Mancini ,Pina Miceli,Paolo Miloro ,Sebastiano Noto,Lillo Oceano ,

Nicola Orlando,Giovanni Pizzuto ,Eleonora Randazzo ,Paola Rifatto,Alberto Saitta ,

Rosario Scorsa ,Domenico Siracusano ,Carmelo Siragusano ,Giampiero Terranova

Maria Flavia Timbro,Ciccio Timbro.

L’obiettivo del documento è porre l’attenzione sulle tematiche prioritarie del Pd a Messina, nell’ambito di un dibattito che sta rischiando di essere anestetizzato e di portare, alla fine, ad un mero riequilibrio tra gruppi o, peggio, ad un’operazione “estetica” di maquillage.

Rosaria Brancato