Curiosità, sensazioni, look e “pettegolezzi” della prima lunga giornata del Consiglio

Un primo giorno così non si verificava da almeno vent’anni. Parola di chi ha la memoria storica necessaria per ricordare che la seduta di insediamento del Consiglio Comunale in passato non aveva mai raggiunto una durata record, sfondando il muro delle 8 ore. La lunga giornata dei 40 eletti che oggi hanno prestato giuramento e dato il via alle attività del Civico Consesso è iniziata presto. La seduta era fissata alle 10.30 ma già mezz’ora prima i corridoi del Comune erano strapieni di familiari, amici, parenti, sostenitori accorsi a festeggiare. L’atmosfera, almeno durante la mattinata, è stata davvero quella della grande festa. Fotocamere e cellulari a portata di mano per immortalare ogni singolo momento, tanti sorrisi, anche tanta emozione soprattutto negli occhi di chi oggi ha assunto per la prima volta un ruolo così delicato in un momento difficile per la città. Che l’occasione fosse importante lo ha fatto intuire anche il Sindaco Accorinti. Per la prima volta, dalla sua elezione, oggi ha indossato la giacca. Non lo aveva fatto neanche nel giorno della sua proclamazione. Oggi, invece, osservando anche il regolamento d’aula, sull’ormai immancabile maglia rossa “Free Tibet” il sindaco ha indossato una giacca blu, ma scherzando ha puntualizzato: “Non è mica mia, me l’ha prestata un’amica!”.

In aula anche la Giunta Accorinti al gran completo, gli otto assessori hanno dato il benvenuto a tutti i 40 consiglieri, forte e incisivo il messaggio che il Sindaco ha lanciato all’aula e a tutta la città al termine del giuramento, tanto da riuscire a commuovere il suo vice Guido Signorino che non è riuscito a trattenere l’emozione, probabilmente anche per la consapevolezza della sfida che attende questa amministrazione. Voce rotta dall’emozione anche durante i primi secondi del discorso di Emilia Barrile, poi eletta Presidente del Consiglio Comunale ma che fin dall’apertura dei lavori ha retto la seduta perché consigliere più votato alle elezioni. Nonostante la sua lunga esperienza in aula anche per lei sedere sullo scranno più alto del Consiglio ha suscitato un’inattesa tensione.

Dando un’occhiata al look scelto per questo primo giorno tanta l’eleganza in aula. Gli uomini tutti in giacca e cravatta, premio per la cravatta più stravagante per il consigliere Pdl Pippo Trischitta che per l’occasione ne ha scelta una con effetto sfumato dall’arancione al rosa pesca, passando per il giallo. Le donne naturalmente non hanno perso l’appuntamento con il parrucchiere prima di giungere alla seduta, tutte si sono quasi equamente divise tra tailleure con gonna o pantaloni. Fascia di miss eleganza alla consigliera Pdl Daniela Faranda, che ha puntato sui pantaloni e sul beige facendo centro con una mise molto sobria ma chic. I colori predominanti scelti dalle donne: il bianco e il nero. I tacchi, quasi per tutte, molto alti. Una scelta di cui qualcuna si è pentita amaramente dopo 8 ore di seduta.

Premio alla galanteria per gli uomini del gruppo dei Democratici Riformisti che hanno fatto trovare sugli scranni delle due donne elette un mazzo di fiori. Bouquet per Elvira Amata e Rita La Paglia da parte dei colleghi Nino Interdonato, Nino Carreri, Carlo Abbate e Santi Sorrenti. Fiori anche per la consigliera Pd Donatella Sindoni, ha fatto il bis portando a casa ben due mazzi la consigliera Simona Contestabile dei Progressisti Democratici.

Il momento del giuramento ha fatto scatenare il tifo di amici e parenti che intanto assistevano dall’alto a tutta la cerimonia. Ad aggiudicarsi il premio dell’applausometro la consigliera di Cambiamo Messina dal Basso Lucy Fenech,che ha fatto esplodere gli spettatori in un lungo e vigoroso applauso. In generale però tutti i consiglieri del Movimento di Renato Accorinti hanno riscosso un buon successo: grande calore anche per Nina Lo Presti, Gino Sturniolo e Ivana Risitano. Sono loro, indiscutibilmente, ad aver dimostrato a tutti di avere grande seguito di sostenitori. Si sono però fatti notare anche Piero Adamo del gruppo SiAmo Messina, Libero Gioveni dell’Udc, Nicola Cucinotta e Benedetto Vaccarino del Pd. Grande standing ovation soprattutto per il sindaco che ha fatto alzare tutti in piedi alla fine del suo discorso. I primi a partire addirittura i consiglieri Pdl, mentre qualcuno dall’altra parte è rimasto con le braccia conserte e non ha acclamato il Sindaco come tutta l’aula, chissà magari solo un attimo di disattenzione o un chiaro segnale di distanza.

Finita la cerimonia di giuramento è iniziata la lunghissima maratona dedicata alle operazioni previste nell’ordine del giorno della seduta. Man mano che le ore passavano la stanchezza ha però iniziato a prendere il sopravvento sull’entusiasmo e l’emozione delle prime ore. Quasi tutti i familiari e supporters hanno pian piano lasciato l’aula, è iniziato il solito via vai di consiglieri, le telefonate, le chiacchiere in disparte per scegliere che linea seguire.

Non è stata fatta una vera e propria pausa pranzo, alla spicciolata chi poteva ha raggiunto il bar del Comune che intorno alle 15 aveva già esaurito tutto ciò che aveva preparato da mangiare per l’occasione. Un vero assalto! Gli sfortunati che a quell’ora non avevano ancora pranzato si sono dovuti accontentare al massimo di una granita con qualche biscotto. C’è chi invece ha mangiato un panino nascosto in un angolo dell’aula, o addirittura chi, in barba alla buona educazione, ha pensato bene di lasciare i resti dello spuntino in bella mostra su un tavolo a pochi metri dall’entrata dell’aula.

Quello che doveva essere un giorno di festa alla fine si è chiuso con la spaccatura del centro sinistra sul voto della vicepresidenza del Consiglio. Facce scure tra i banchi dell’Udc per la mancata elezione per un voto del consigliere Gioveni, occhiate e parole di fuoco ai dirimpettai dei Dr.

L’emozione è tornata in aula alla fine di questa lunga giornata. Forse non tutti sono riusciti a vedere la scena, ma il forte abbraccio tra il giovanissimo Nino Interdonato (con i suoi 23 anni è di gran lunga il più giovane dell'aula), eletto vicepresidente vicario, e la madre, che è rimasta seduta in aula per tutta la giornata, ha fatto venire gli occhi lucidi a chiunque li stesse guardando in quell’istante. Dentro quell’abbraccio c’era la gioia di quell’istante, la tristezza di altri momenti difficili che la famiglia ha vissuto negli ultimi tempi e la forza di essere capaci comunque di andare avanti. E alla fine se la politica è capace di suscitare queste emozioni allora significa che c’è ancora qualcosa di buono e pulito. (Francesca Stornante)

Venerdì, 19 luglio, 2013 – 23:20