Fiera. Alagna (CMdb): “L’Authority non vuole spendere neanche pochi soldi per luce e guardiania”

“La Fiera resterà chiusa d’estate perché il Comune non ne chiederà la concessione, dal momento che rivendica la titolarità dell'area e si sta battendo da mesi nelle sedi opportune per restituirla ai messinesi”. Parole del portavoce di Cambiamo Messina dal basso, Federico Alagna, per il quale le motivazioni della chiusura non sono da addebitare al mancato accordo tra Comune e Autorità Portuale ma al contenzioso in corso sulla proprietà delle aree.

Eppure a dicembre era stato proprio il Comune a proporre di prendere l’area in concessione per organizzare la stagione estiva, prima di fare un passo indietro anche a causa dei motivi espressi da Alagna, come già chiaramente scritto dal nostro giornale (VEDI QUI). A prescindere da quest’aspetto, però, l’interlocuzione tra le parti è comunque proseguita in via informale fino a pochissimo tempo fa, tanto che la neo assessora Daniela Ursino ha incontrato i vertici dell’Authority per condividere un percorso e che il sindaco Renato Accorinti è intenzionato a trovare soluzioni in extremis e ha parlato di ottimi rapporti con l’Autorità Portuale (VEDI ARTICOLO A PARTE).

I rapporti non sono invece buoni con Cambiamo Messina dal basso per una serie di motivi, a partire dalla chiusura dell’area fieristica al passeggio dei (pochi) cittadini, pur in assenza di eventi, a causa dei costi di illuminazione e guardiania. “Forse se nel corso degli anni si fossero presi cura dell'area, invece che pensare a incassare concessioni e basta, oggi dentro la cittadella avremmo una situazione diversa – dice Alagna -, non padiglioni abbandonati, un teatro murato ecc., e ci sarebbe più voglia di farsi due passi lì dentro. Ma poi, cosa volete che sia un servizio di illuminazione e guardiania per un ente (l'unico del territorio) con un bilancio in attivo di milioni e milioni? E' qui però che sta il grande bluff: nonostante tutti questi milioni di attivo, ancora non ho visto l'Autorità Portuale spendere un solo euro per la nostra città”.

Il riferimento è ai lavori (da 18 milioni) non ancora iniziati per la ristrutturazione del teatro, del portale e dei due padiglioni vincolati, e al bando per la gestione dell’area, andato deserto, “con la prospettiva di consegnarla di fatto nelle mani di un unico grande soggetto imprenditoriale ed in barba a tutte le raccomandazioni e richieste arrivate dal sindaco (ma cosa volete che sia? In fondo parla solo a nome di 250mila persone…), che andavano nella direzione opposta, ovvero quella della restituzione alla città”.

Non solo Fiera, ma anche il porto di Tremestieri, per il quale l’Authority spenderà 15 milioni ma “si sono dovute continuare ad elemosinare tra Roma e Palermo le somme mancanti, quando l'Autorità Portuale le avrebbe potute coprire facilmente, accelerando i tempi di un'opera così importante”, e la Zona Falcata, “tenuta in ostaggio e sottratta al Comune e alla città senza che si facesse un solo intervento per bonificarla dai rifiuti tossici. Gli unici fondi stanziati (e già da diversi anni) a tal fine sono, guarda caso, fondi comunali”.

“Se un'istituzione così economicamente in salute continua a non spendere un euro per il territorio che la "ospita" – conclude il portavoce di Cambiamo Messina dal basso – allora forse non ha poi tutti i torti chi continua a chiedere un ridimensionamento dei poteri delle Autorità Portuali e una restituzione di essi (e anche di tanti spazi) alla città ed al Comune, nella prospettiva di un fronte mare che sia davvero bene comune”.