Nessun danno al porto di Tremestieri. Mozione dei Dr per la costa di Galati Marina

La quiete dopo la tempesta. Dopo la sfuriata di temporali nella notte tra sabato e domenica, è tornato il sole su Messina, in particolare sulla zona sud, la più colpita dal nubifragio. Il porto di Tremestieri è stato ancora una volta messo alla prova, ma ha superato anche quest’ostacolo. E’ l’esito delle verifiche effettuate stamattina dall’Autorità Portuale e dall’impresa Scuttari, che si sta occupando dei lavori di rifacimento della diga.

“E’ stato un temporale molto peggiore rispetto a quello dello scorso 19 novembre – afferma il responsabile dell’area tecnica dell’Autorità Portuale, Massimiliano Maccarone -. Stavolta è entrata in porto un po’ di sabbia ma non tanta da renderlo inagibile. Per la seconda volta in pochi giorni, l’opera ha retto benissimo, è segno che i lavori stanno dando frutto. Negli anni scorsi, il tombolo arrivava a lambire la banchina di riva. Ora, invece, la spiaggetta esistente si è spostata di pochissimi metri. All’altezza della boa, i fondali hanno mantenuto una profondità di circa 5 metri, quindi le navi traghetto possono entrare tranquillamente. Rispetto a prima non è cambiato granché, l’imboccatura è rimasta la stessa”.

Al termine delle verifiche, l’Autorità Portuale ha riportato gli esiti alla Capitaneria di Porto, per poter procedere alla riapertura che è avvenuta intorno alle 12. Nessuna novità, invece, per ciò che concerne la seconda invasatura, visto che i dati dell’Arpa, che serviranno per ottenere l’autorizzazione regionale al dragaggio, non sono ancora arrivati. Quando questa fase sarà conclusa, non ci sarà neppure bisogno di queste verifiche, in caso di mareggiate. “Nel momento in cui avremo l’autorizzazione ad eliminare la sabbia residua – prosegue Maccarone -, si presume che non ne entrerà più. L’unico problema potrebbe essere per overtopping, come si dice in gergo, cioè in caso di sormonto dell’onda sul molo, ma è un’ipotesi molto remota perché è prevista una grande mantellata a protezione. Sarà dunque sufficiente una manutenzione semplice e ordinaria per togliere la sabbia quando si accumulerà oltre i parametri”.

Se, dunque, al porto di Tremestieri non ci sono problemi, lo stesso non può dirsi per la fascia costiera di Galati Marina. Il gruppo dei Democratici Riformisti all’Ars ha presentato una mozione per reiterare la richiesta di un intervento immediato a tutela dell’abitato, in particolare delle “Case Raciti”, già sollecitato sin dal 2009.

“Grazie anche al dirigente del servizio regionale di protezione civile per la provincia di Messina, ingegnere Bruno Manfrè – ha sottolineato il capogruppo dei Dr all’Ars, Giuseppe Picciolo – abbiamo creato un primo tavolo tecnico per far fronte all’arrivo della stagione invernale, però adesso diciamo basta alle discussioni o ai palleggi di responsabilità. Vogliamo fatti ed interventi urgenti da parte del Presidente Crocetta e dal capo della Protezione Civile Regionale, per evitare che si ripetano tragedie annunciate. Con la nostra mozione – ha concluso Picciolo – ognuno si assuma le proprie responsabilità e nessuno dica che non sapeva".

Nella mozione, si legge che da troppi anni il problema dell’erosione della costa messinese rimane inascoltato, ad eccezione di rari interventi tampone, e si impegna il presidente della Regione “ad una immediata Ordinanza di protezione civile con cui affidi e garantisca la copertura economica dei lavori per la progettazione e la conseguente esecuzione dei lavori per l’immediata messa in sicurezza del territorio dei villaggi costieri della zona sud e di Galati Marina e delle Case Raciti in particolare, al fine di evitare la verosimile evacuazione di circa 50 famiglie residenti, con grave ed ulteriore pregiudizio economico per le stesse e per la Regione, che vedrebbe lievitare enormemente la spesa d’intervento dovendosi fare carico anche della ricollocazione in luogo sicuro dei nuclei familiari dei residenti e dei conseguenti lavori di ripristino per i danni eventualmente subiti dalle abitazioni abbandonate al flagello del mare”.

Sull’argomento, interviene anche il consigliere comunale Libero Gioveni, che si rivolge al sindaco Accorinti perché chieda la dichiarazione di stato di calamità naturale. “Da anni – evidenzia Gioveni – si parla in questa città dell'ormai improcrastinabile necessità di programmare un serio ripascimento di gran parte del litorale sud, compreso il tratto di Santa Margherita più colpito dalle mareggiate che nel giro di pochi anni ha ridotto la spiaggia di ben 80 metri. La preoccupazione espressa dai proprietari delle abitazioni di questa zona sembra essere nei fatti inascoltata, nonostante le rassicurazioni che nel settembre scorso l'amministrazione comunale ha dato in termini di interlocuzione forte avviata col Dipartimento Regionale di Protezione Civile e sulla possibile realizzazione di una protezione in pietra di cava con un piccolo residuo di cassa di 60mila euro”.

(Marco Ipsale)