«Il settore navigazione non può essere ancora una volta vittima sacrificale della politica di dismissione attuata nello stretto da Rfi ». Questa la conclusione del sindacato OrSa presenta all’incontro twenutosi a Roma tra organizzazioni dei lavoratori e Agens/Federtrasporti per discutere del rinnovo del CCNL per i dipendnti del settore del traghettamento. Appuntamento che, viste le premesse, si capisce bene non avere trovato un risvolto positivo. La richiesta del sindacato, lo ricordiamo, è quella di mantenere, nel contratto relativo al settore navigazione anche le attività di traghettamento che non effettuano trasporti di mezzi ferroviari, ma anche di mezzi gommati e di traghettamento veloce, a cui altrimenti andrebbero applicati contratti diversi, ad esempio il CCNL dei marittimi. Ma i vertici di Agens hanno ribadito l’indisponibilità rispetto a tale richiesta, aggiungendo peraltro che dovrà essere Rfi a decidere se mantenere l’attività di traghettamento extraferroviario riconoscendo ai lavoratori il CCNL Ferroviario; mantenere l’attività di traghettamento extraferroviario e applicare ai lavoratori il CCNL marittimo; decidere di cedere il ramo d’azienda (navi e personale) a gestioni private che applicherebbero il CCNL di riferimento marittimo; optare per una società mista che governerebbe nel tempo la progressiva sostituzione del personale con contratto ferroviario che va in pensione con lavoratori meno tutelati. «A questo punto – scrive l’OrSa – la questione diventa seriamente complicata e la controparte in trattativa non è più AGens/Federtrasporti ma Rrfi che ha il dovere di definire, una volta per tutte, quale futuro intende riservare al traghettamento nello Stretto. Intanto i ferrovieri marittimi di Messina restano mobilitati ed hanno ampiamente condiviso una petizione con la quale invitano le segreterie sindacali nazionali a non sottoscrivere un CCNL che vede il settore navigazione, ancora una volta, penalizzato». (correlato articolo precedente all'incontro di Roma)