Il sottosegretario De Vincenti: “Sabato firmiamo il Patto per la Sicilia”. Polemiche per l’assenza di Accorinti

Il Patto per la Sicilia lo firmiamo sabato 10, mentre per il Patto per Messina ci sono ancora alcuni passaggi da superare. Contiamo comunque di firmarlo quanto prima”. Ha ascoltato con attenzione gli interventi dei sindaci del territorio provinciale, gli appelli di chi ama la sua terra ma incontra difficoltà di ogni genere per poter dare risposte e sviluppo, le parole amare di chi guarda al Masterplan come l’ultimo treno e non vuole perderlo. Non possiamo permetterci questo lusso.

Poi, il sottosegretario alla Presidenza Claudio De Vincenti ha parlato alla platea dei presenti al Palacultura, amministratori dei 108 comuni della Città Metropolitana, rappresentanti di associazioni, il Rettore Navarra ed i vertici dell’Ateneo, i rappresentanti degli Ordini professionali, e moltissimi sindaci della zona jonica, tirrenica e dei Nebrodi. Ad aprire gli interventi sono stati i sindaci Roberto Materia, (Barcellona), Giovanni Formica (Milazzo), Nino Bartolotta (Savoca), Lino Monea (Francavilla). A pesare è stata l’assenza del sindaco di Messina Accorinti, giunto quando la sala era vuota ed i sottosegretari De Vincenti e Faraone erano già andati via. Un’assenza stigmatizzata dal commissario Pd Carbone e non solo.

“Le risorse messe a disposizione per i Patti sono importanti- ha detto De Vincenti dopo aver ascoltato i primi cittadini che lamentavano carenze in termini di infrastrutture, sicurezza, servizi, risorse- E quanto non viene inserito nel Patto per la Sicilia trova spazio nei Patti delle singole Città Metropolitane. Per la Sicilia ci sono 3 miliardi e 300 milioni, mentre per Palermo, Catania e Messina il governo ha stanziato 332 milioni per ognuna delle singole Città Metropolitane. Il Patto per la Sicilia lo firmiamo tra due giorni, sabato. Il Patto per Messina ha ancora alcuni punti da definire. Abbiamo recepito tutte le vostre istanze, venute dal territorio in modo partecipato. Il sindaco Bartolotta lanciava l’allarme sulle strade, sull’acquedotto. Come governo abbiamo seguito quanto accaduto l’anno scorso per l’emergenza idrica e siamo intervenuti come protezione civile. Lo abbiamo fatto anche quest’estate dopo un incendio che a mio giudizio non era casuale. Ma non possiamo continuar così, Messina ha bisogno di tornare alla normalità, a condizioni normali. I sindaci Materia e Formica chiedevano risposte in tema di sicurezza e tutela dell’ambiente. I progetti del Masterplan vanno in questa direzione”.

Il sottosegretario De Vincenti ha indicato poi nelle infrastrutture, nella valorizzazione del turismo e nel risanamento ambientale le priorità. Per quel che riguarda l’edilizia scolastica e pubblica ha rinviato al pacchetto di Casa Italia che comunque sarà strettamente collegato con i Masterplan delle Regioni.

“Voi sindaci mi avete chiesto certezze sui tempi- ha proseguito- Il Cipe ha messo le risorse, ma sui tempi ci dobbiamo sfidare, dobbiamo lavorare insieme. Voi sfidateci nel tallonarci con le richieste, voi però dovete accelerare le procedure. La certezza dei tempi dipende da come noi e voi diamo risposte ai cittadini”.

E’ stato un incontro in tempi europei, presenti anche i deputati regionali e nazionali del Pd Filippo Panarello, Pippo Laccoto e Tommaso Currò, ai quali si è rivolto con determinazione il sottosegretario alla pubblica istruzione Davide Faraone: “Noi le risposte le stiamo dando. Il G7 inizialmente doveva svolgersi in Toscana, poi in Sardegna. Abbiamo insistito affinchè la sede fosse Taormina. C’è la massima attenzione per la Sicilia. La deputazione deve fare da collante, mantenere il raccordo tra il governo nazionale e le istanze dei territori”.

A pesare nella sala del Palacultura è stata l’assenza di Accorinti ad un incontro che non era politico, ma proprio per la presenza del sottosegretario De Vincenti, riguardava la partita-madre del futuro di Messina: il Masterplan.

Non a caso in prima fila erano presenti il Rettore Navarra, il pro Rettore Limosani, i vertici dell’Ateneo. Non a caso c’erano sindaci di diversi partiti, o i rappresentanti degli ordini professionali. Per questo non è passata inosservata l’assenza del sindaco metropolitano, arrivato a incontro finito. Lo stesso parlamentare Pd Tommaso Currò, che ha organizzato l’incontro e che da dicembre segue passo per passo l’iter del Patto per Messina non ha nascosto la sua perplessità: “E’ stato un momento importante, i sindaci hanno potuto spiegare al sottosegretario i loro dubbi ed al contempo De Vincenti ha potuto chiarire gli aspetti meno noti. Il confronto è importante, anche alla luce di quanto successo a dicembre, quando Messina non era stata neanche inserita nella lista”.

L’affondo è del commissario Pd di Messina Ernesto Carbone: “Inutile da parte mia ribadire il fatto che ritengo l’amministrazione inadeguata, ma quest’assenza è l’ennesima dimostrazione. E’ una scorrettezza istituzionale, perché questo non era un incontro di partito, ma c’erano due sottosegretari e si parlava di Patto per Messina. Ed è anche un fatto incomprensibile, stiamo parlando di risorse, di 320 milioni di euro per il territorio di Messina e tu non ti presenti? Il Patto per il Sud mette insieme le istanze di comuni piccoli e grande, dà risposte al territorio, è impensabile non voler essere qui. Certo, così si capisce perché ancora il Patto per Messina non è alla firma…..”.

Sulla mozione di sfiducia, che ha visto colpi di fioretto tra Carbone e D’Alia un mese fa, il commissario abbassa i toni e commenta: “la sfiducia non ha un colore politico, ci si siede tutti insieme e la si porta avanti, senza discorsi su chi l’ha fatta prima o dopo”.

Rosaria Brancato