Case di riposo private. Oggi scade il termine per adeguarsi ma la soluzione non c’è ancora

L’ultima proroga era fino al 31 ottobre e il 31 ottobre è oggi. Ma anche stavolta la questione sui requisiti delle case di riposo private non è chiusa, tutt’altro. Il 20 settembre scorso, il commissario del Comune, Luigi Croce, ha nominato un tecnico comunale, il geometra Antonio Panella, per relazionare se e chi si è adeguato alla famigerata circolare 2 del 2003. I sopralluoghi sono iniziati ma non ancora tutte le strutture sono state visitate. Neppure la scadenza del 31 ottobre, quindi, potrà essere rispettata.

Al dipartimento servizi sociali del Comune, intanto, è tornato il firmatario dell’ordinanza di chiusura, il dirigente Salvatore De Francesco, che ribadisce la sua posizione: “Stiamo svolgendo il lavoro di verifica per stilare un elenco delle strutture che si sono messe in regola. Spero di fare presto un provvedimento dell’amministrazione per regolarizzare l’albo delle strutture autorizzate”.

Il problema è che alcune case di riposo non possono adeguarsi alla circolare, poiché realizzate diversi anni fa, alcune da 25 o 30 anni e non possiedono materialmente gli spazi per farlo. “Ma noi dobbiamo attenerci alla legge – prosegue De Francesco -. Dobbiamo verificare chi ha avviato la Scia (la Segnalazione certificata di inizio attività, ndr) e chi no. Le inibizioni sono confermate perché la Regione non ha fatto nulla, in settimana solleciterò per chiedere il parere legale sulla liberalizzazione. Poi, a meno che la Regione non disponga diversamente, bisognerà avviare le procedure di chiusura. Questa vicenda va avanti da troppo tempo e bisogna venirne fuori”.

Ma i proprietari delle strutture colpite dal provvedimento non sono d’accordo. Lo spiega Franco Alessi, titolare della casa di riposo “Anni d’oro”: “Il punto interrogativo rimane. Ogni qualvolta viene data una proroga, poi non cambia nulla. La mia struttura, ad esempio, non ha ricevuto alcuna visita da parte di tecnici comunali, né abbiamo avuto notizie. Abbiamo chiesto un appuntamento col commissario Croce, ma ci rendiamo conto che in questo momento ha problemi ben più importanti da affrontare e il nostro passa in secondo piano. L’unica soluzione, al momento, mi sembra un’ulteriore proroga. Ci sono da tutelare gli anziani che vogliono restare nelle nostre strutture e le persone impiegate, in una città che non può permettersi di perdere altri posti di lavoro. Basarsi sulla circolare 2 del 2003 è un controsenso, non può essere retroattiva. Dalla nostra, abbiamo il supporto degli ospiti e dei loro parenti che ci danno forza. Se non sono andati via, evidentemente facciamo qualcosa di buono”.

(Marco Ipsale)