Prima prova degli esami di Stato. Gli studenti messinesi: “Tracce abbastanza semplici”. FOTO

Chi è andato a letto presto puntandosi la sveglia all’alba per non far tardi la mattina seguente, chi ha trascorso la serata a casa sommerso da libri e caffè, chi è rimasto a letto a non chiudere occhio e chi invece ha preferito trascorrere la nottata con i compagni di un’avventura lunga 5 anni, magari cantando a squarciagola la celebre canzone di Venditti. Per tutti loro il grande giorno è arrivato: passata la fatidica “notte prima degli esami”, oggi gli studenti delle quinte classi dei licei e degli istituti scolastici italiani hanno sostenuto la prima prova degli esami di Stato.

Come sempre, di ampia scelta le tracce scelte dal Ministero dell’Istruzione, che ha spaziato da un analisi del testo incentrata su Calvino ed il suo primo romanzo pubblicato nel 1947 “I sentieri dei nidi di ragno” (tipologia A), all’argomento generale dedicato alla celebre frase del premio Nobel per la pace, Malala Yousafzai “Un bambino, un insegnante, un libro e una penna possono cambiare il mondo” (tipologia D), fino alla traccia di argomento storico (tipologia C), che ha affrontato la questione della Resistenza, utilizzando come riferimento un brano di Dardano Fenulli.

Quattro i temi della tipologia B, un saggio breve o un articolo di giornale. In relazione all’ambito artistico-letterario, una riflessione sulla letteratura come esperienza di vita, supportata da materiale relativo a Van Gogh, Matisse e Hopper, e a brani di Borges, Dante, Raimondi e Todorov. Per l’ambito socioeconomico, interessante la traccia relativa alle sfide del XXI secolo e la competenza del cittadino nella vita economica e sociale. Per l’ambito storico-politico, invece l’argomento è stato: “Il Mediterraneo, atlante geopolitico d’Europa e specchio di civiltà”. L’ambito tecnico scientifico, infine, è stato sviluppato in relazione all’evoluzione scientifica dell’elettronica e dell’informatica e alle modalità con cui lo sviluppo tecnologico ha influito sulla società e sulla comunicazione.

A Messina, il clima della maturità 2015 è stato respirato in maniera quasi pacata dagli studenti, cercando di celare quell’aria timorosa o, forse, nascondendo semplicemente la stanchezza. Siamo andati a chiedere com’è andata agli studenti di diverse scuole cittadine: Maurolico, La Farina, Archimede, Seguenza, Bisazza e Jaci. Al Seguenza, in particolare, non è mancata la protesta neppure oggi, con uno striscione esposto nel cortile della scuola: “Notte prima degli esami… ancora no al ddl Renzi”.

La maggior parte degli studenti messinesi si è ritenuta soddisfatta delle tracce, da loro considerate varie, semplici e fattibili.

In particolare, sono stati numerosi gli studenti a focalizzarsi sull’ambito tecnico scientifico perché non solo ritenuto il più attuale, ma anche quello che rispecchia perfettamente la società di oggi. Qualcuno ci ha anche detto “perché il più facile” ma trattare un argomento così specifico è indubbiamente impegnativo. Al secondo posto, invece, il saggio breve. E mentre qualche temerario ha scelto la traccia storica, Calvino ha invece penalizzato quelle classi che non hanno potuto finire in tempo il programma.

Adesso si guarda alla seconda prova che cambierà in base all’indirizzo dell’istituto. Ad incutere timore però è sempre lei: la terza prova, un enorme “puzzle” di cultura generale che racchiuderà un po’ tutti gli insegnamenti appresi durante l’anno scolastico.

La meta da raggiungere non è quindi ancora vicina per i diplomandi ma il primo scoglio è ormai superato. Il sole e il mare sono distanti dalle innumerevoli pagine di libri che, insieme al caldo atroce invece, invadono le case di molti studenti. E se da un lato si fa sentire la voglia di chiudere questo capitolo scolastico, dall’altro, con un velo di tristezza, permane la consapevolezza di un viaggio giunto quasi al termine che chissà quali altre mete porterà. Intanto, gli studenti, tra le altre cose, confidano in un enorme spirito di collaborazione di classe per superare l’esito delle prove. In bocca al lupo maturandi!

(Silvia Mondì)