Cosa Nostra incendia mezzi del boss pentito Carmelo Bisognano

Cosa Nostra è sempre vigile. Magari non fa sentire la sua presenza ma non perde mai di vista i suoi obiettivi e i suoi nemici. Fra questi ci sono certamente i collaboratori di giustizia che hanno messo a dura prova la solidità dell’impalcatura mafiosa. E così ieri notte è tornata a colpire con un’azione eclatante, mettendo nel mirino il boss pentito Carmelo Bisognano, già padrino assoluto dei Mazzarroti. “Melo” ormai senza scampo, in carcere e con il suo patrimonio in gran parte sequestrato dalla magistratura, da tre anni ha deciso di collaborare con lo Stato. Ha parlato, ha riempito migliaia di pagine di verbali raccontando la storia della mafia barcellonese degli ultimi anni. Con particolare riferimento alle malefatte del suo gruppo che imperversava nella zona di Mazzarrà S.Andrea. Ha consentito alle forze dell’ordine di smantellare le cosche locali con quattro operazioni “Gotha” ed ha permesso di scoprire il cimitero della mafia nel quale venivano sepolti i corpi delle vittime della lupara bianca. Decine di omicidi rimasti avvolti nelle tenebre del silenzio e dell’omertà. Ha costruito la mappa dei clan barcellonesi facendo arrestare capi e gregari. Oggi Bisognano vive nascosto con la sua famiglia in regime di protezione ma Cosa Nostra non dimentica. Ieri notte i postini della mafia gli hanno recapitato un messaggio inequivocabile. Sono entrati in un’area di parcheggio in cui sono custoditi i mezzi meccanici e le auto di proprietà di Bisognano che gli furono posti sotto sequestro il 16 aprile del 2009. I malviventi ha cosparsi di benzina tutti i mezzi e poi hanno tentato d’incendiarli. Le fiamme però hanno distrutto la cabina di un autocarro e danneggiato un escavatore ed hanno risparmiato gli altri mezzi. Forse a causa della pioggia e dell’umidità non si sono alimentate ed i Vigili del Fuoco hanno potuto spegnere facilmente l’incendio. In ogni caso il messaggio è chiaro: Bisognano deve smettere di “cantare”, lui che è stato uno dei boss più temuti del barcellonese. Ma le indagini incessanti delle forze dell’ordine lo misero con le spalle al muro inducendolo a scegliere la strada del pentimento. Chiaramente il gesto di ieri notte è indirizzato anche a quanti volessero imitare Bisognano. Un avvertimento che la dice lunga sullo stato d’animo di Cosa Nostra, ferita a morte dalle ultime operazioni e dal pentimento dei suoi uomini migliori.