Politica

Meloni: “Basta sindaci scalzi o dalla parolaccia facile, a Messina serve uno come Croce”

MESSINA – Giorgia Meloni entusiasma il popolo della destra a Messina. In una Piazza Cairoli animata dalle bandiere del partito e dalla speranza dei militanti di ottenere il primato in Italia, la presidente di Fratelli d’Italia ieri ha tirato la volata al candidato a sindaco Maurizio Croce e al presidente uscente della Regione Siciliana Nello Musumeci.

“Se penso a mio nonno messinese, non mi riconosco negli ultimi sindaci”

Amata, Meloni e Croce a Piazza Cairoli

L’inizio del suo comizio crea una distanza tra Croce e gli ultimi due amministratori: “Se penso a mio nonno, messinese orgoglioso delle proprie radici siciliane, e poi mi confronto con gli ultimi due sindaci, trovo grandi differenze. Avete avuto sindaci – ha dichiarato sul palco la leader della destra – che andavano a rincorrere Trump con le magliette e sindaci che dicono parolacce in televisione, pensando di fare la differenza così (Rispettivamente Accorinti e De Luca, n.d.r.). Non è questa Messina. Non è la Messina che ho conosciuto io, che ha fatto un pezzo di storia della civiltà italiana ed europea”.

Meloni: “Messina deve essere rappresentata in modo adeguato”

“Sosteniamo con forza la candidatura di Maurizio Croce e speriamo, soprattutto in caso di vittoria, in una presenza forte di Fratelli d’Italia in Consiglio comunale. Vorrei che questa città – ha specificato Meloni – fosse rappresentata in modo adeguato e rappresentata da un’amministrazione capace di parlare di meno e di fare di più”.

I selfie con Meloni sul palco

“C’è bisogno di chi è competitivo e concreto – ha sostenuto la deputata, già vicepresidente della Camera e ministra – in una Regione al primo posto per il potenziamento delle terapie intensive e per attività produttive, per l’utilizzo dei fondi europei e l’attenzione ai disabili. C’è chi si preoccupa di tagliare nastri e chi realizza le cose”.

“Croce è competente in ambito amministrativo e, per la Regione Siciliana, Nello Musumeci merita la riconferma”, è la sintesi di un lungo comizio nel quale Meloni ha espresso le sue doti di figura trainante della destra italiana. Da parte sua, Musumeci ha auspicato che “Messina torni alla normalità” e ha elogiato il profilo professionale di Croce.

Musumeci ascolta Meloni a PIazza Cairoli
Meloni e Croce a Messina

“Per amministrare Messina non basta far quadrare i conti”

Ha aggiunto Meloni: “Amministrare Messina non significa amministrare un condominio, con tutto il rispetto per chi fa questo lavoro. Non basta far quadrare i conti e occuparsi della quotidianità (Un probabile riferimento al candidato Basile di Sicilia Vera, n.d.r.). Ci vuole una visione. Siete una piattaforma in mezzo al Mediterraneo. A Messina – ha ricordato la presidente di FdI – ci sono 54 chilometri di mare. Il mare è la più grande infrastruttura”.

Meloni e il popolo della destra

Le battute in romanesco, le pause e le espressioni studiate e naturali al tempo stesso, i botta e risposta con il pubblico. E ancora: l’attacco al governo Draghi e ai governi dove “c’è tutto e il contrario di tutto”, alle multinazionali, all’ideologia gender, ai poteri della finanza, ai migranti contrapposti ai profughi ucraini (“Il nigeriano che ha la terza media e sbarca in Italia e sui barconi sono tantissimi gli uomini, non le donne e i bambini”).

Il tutto senza dimenticare la sovranità nazionale, la difesa orgogliosa del made in Italy e delle proprie radici, l’ironia con la quale respinge l’accusa di omofobia o di razzismo: Meloni dice “cose di destra” con energia. E ha un popolo che la segue. E che può crescere.