Altro che “Provincia babba”. Domani il corteo contro la mafia messinese

Un corteo contro la mafia nel 35esimo anniversario delle uccisioni di Peppino Impastato, sindacalista che scherniva, sbeffeggiava e denigrava la mafia ogni giorno dalla sua Radio Aut, e di Aldo Moro, assassinato dal terrorismo politico.

L’appuntamento è domani alle 9, a piazza Antonello, con in testa l’Associazione Peppino Impastato, il progetto culturale autogestito Aula Aut del Liceo Classico Maurolico, i rappresentanti delle scuole messinesi, i ragazzi di Libera (costituendo presidio Messina), l’ACIB i rappresentanti delle istituzioni, i rappresentanti dei sindacati e gli attivisti.

“Riteniamo – scrivono gli organizzatori – che la mafia a Messina e provincia sia un fenomeno molto forte e molto presente, che indossando la giacca ed il colletto bianco gestisce ed organizza traffici illeciti rilevantissimi nei settori dei rifiuti, degli appalti, dell’impresa edilizia abusiva, del clientelismo. Vogliamo contribuire, senza se e senza ma, affinché questo cancro, che affligge la nostra splendida Sicilia, sia finalmente debellato, grazie all’unione di tutti i cittadini onesti con le Istituzioni che conducono una guerra all’associazionismo di stampo mafioso”.

“Dobbiamo riempire le strade – proseguono – e dimostrare che c’è una città viva e forte, che sta finalmente rialzando la testa, che vuole sconfiggere la mafia e ricostruire la propria terra su basi veramente democratiche, di uguaglianza tra gli uomini e felicità per il singolo, sulla meritocrazia e non sul privilegio, sul clientelismo e sul favoritismo”.

Alla manifestazione parteciperanno anche i ragazzi del MoVimento 5 Stelle Messina, che si rivolgono a tutta la cittadinanza messinese con forza, invitandoli a scendere in Piazza Antonello, per unirsi al corteo “Contro tutte le mafie”. “Aderire e partecipare – scrivono gli attivisti – per uscire dal silenzio ed urlare il nostro sdegno, per la condivisione dei valori di libertà e giustizia. Aderire e partecipare per gridare che “la mafia è una montagna di merda”: per essere Messinesi Liberi”.