Lady Florence donò l’Isola Bella a Taormina. Domani la commemorazione

Il 4 ottobre si celebra l’anniversario silente della morte di uno dei personaggi più importanti della Taormina del ‘900, Lady Florence Trevelyan Cacciola. L’associazione Serapide vuole ricordare e rivalutare la sua figura storica.

Il suo piccolo mausoleo giace nelle alture di Monte Venere in uno dei posti più incantevoli del mondo che dai tempi dei tempi ha rapito gli uomini sensibili. Con un unico sguardo si avvolge la maestosa Etna con i suo pennacchi e le sue pendici che verso est sprofondano nel mare per creare la falce di Naxos, prosegue il Monte Tauro e l’arroccata magnifica Taormina, la Rocca della Mola con il suo piccolo ed incantevole presepio per volare sul Monte Venere e spaziare sul profondo blu dello stretto di Messina ed ancorarsi alle catene montuose dei Peloritani e dei Nebrodi per poi ritornare dolcemente sul Monte Etna passando dalla Valle dell’Alcantara: questo è il luogo dove la Dama Inglese ha scelto il suo riposo eterno e che nel suo insieme e nella sua bellezza racchiude l’anima stessa della defunta.

Donna di profondo intelletto, naturalista ed umanista impareggiabile che nel corso della sua permanenza in terra sicula ha realizzato e donato a Taormina due dei più bei gioielli che rendono unica la cittadina: la ricca e rara vegetazione del giardino romantico all’inglese, oggi Parco comunale, con le sue torrette a più livelli, sintesi dell’architettura cosmopolita assorbita nei vari viaggi della Madama ed il magico e misterioso isolotto incastonato di rarità vegetali con la sua casetta in sommità, oggi Isola Bella.

Al pari se non di più, dei celebri Goethe e Von Gloeden che resero nota la bella Taormina a livello internazionale, la Nobile Dama ha dato e reso molto per la notorietà di cui ancora oggi gode il paese, fra gli ospiti in Sicilia della Lady si riconoscono personaggi celebri come Zar, Re,Regine, nobili di ogni rango, scrittori e artisti noti in tutto il mondo.

Eppure un tal personaggio così dolce, profondo ed intenso gode di poca notorietà, sicuramente non quanto dovrebbe, pare come se il suo esilio in vita continuasse oltre la morte tanto che la memoria collettiva, ignara e indifferente, non l’onora lasciandola in un luogo tanto incantevole quanto degradato nel silenzio dei monti e dei paesaggi mutevoli della Sicilia Orientale.