"Il cinema di Roberto Andò". Marco Olivieri ne parlerà a Yale

“Il cinema di Roberto Andò”. Marco Olivieri ne parlerà a Yale

“Il cinema di Roberto Andò”. Marco Olivieri ne parlerà a Yale

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martedì 01 Aprile 2014 - 15:25

Per la seconda volta, Olivieri parteciperà al Yale Festival of Italian Cinema (nona edizione), con ospite d’onore lo stesso Roberto Andò e con il film Viva la libertà come evento conclusivo della rassegna dedicata al cinema italiano

“Dal romanzo Il trono vuoto al film Viva la libertà”. Ė il titolo della lezione che il giornalista e critico cinematografico Marco Olivieri, autore della prima monografia sul regista Roberto Andò, “La memoria degli altri. Il cinema di Roberto Andò” (edizioni Kaplan), terrà mercoledì 9 aprile presso l’Università di Yale, a New Haven, nell’ambito del corso tenuto dalla docente di Yale Millicent Marcus. Per la seconda volta, Olivieri parteciperà al Yale Festival of Italian Cinema (nona edizione), con ospite d’onore lo stesso Roberto Andò e con il film Viva la libertà come evento conclusivo della rassegna dedicata al cinema italiano.

Sul film Viva la libertà Olivieri ha scritto una breve analisi in inglese che sarà distribuita (come scheda) agli spettatori della rassegna.

A sua volta, il regista palermitano interverrà, nel mese di aprile, anche nelle Università di Princeton, Penn (a Philadelphia) e Boston, oltre che a Yale, per parlare del suo cinema e del suo mondo creativo.

“Mi sembra affascinante ripercorrere, in questa lezione a Yale, il percorso dal romanzo Il trono vuoto al film Viva la libertà, facendo emergere le peculiarità di due linguaggi così profondamente differenti. La mia sarà un’immersione appassionata nella letteratura e nel cinema, avendo come strumento privilegiato la mia analisi su tutto il mondo cinematografico di Roberto Andò. Un cineasta – da ricordare anche il raffinatissimo Il manoscritto del principe e il toccante Viaggio segreto – apprezzato non solo in Italia ma anche nel mondo grazie all’ottima affermazione di Viva la libertà e, in precedenza, di film come Sotto falso nome”, commenta Marco Olivieri.

Il libro illustra le qualità di un autore rigoroso che nei suoi film, da “Diario senza date” (1995) a “Viva la libertà” (2013), ha costruito un percorso coerente e originale mettendo in scena la “memoria degli altri”, un intreccio appassionante di destini individuali e collettivi. Il libro contiene, oltre alle analisi dei singoli film, un’intervista con lo stesso regista che ripercorre le tappe della sua vita e della sua carriera.

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