L’Ordine degli Ingegneri ha presentato le proposte di modifiche al Piano Casa

L’Ordine degli Ingegneri ha presentato presso la propria sede, le proposte di modifiche alla Legge del “Piano Casa” ed una bozza di Regolamento di Attuazione per la riduzione del rischio sismico.
La modifica e la bozza di Regolamento verranno inviate alla Deputazione Nazionale e Regionale perché possano diventare proposte di Legge.
Gli ultimi eventi calamitosi occorsi in Emilia hanno evidenziato l’esigenza d’intervenire prontamente sul patrimonio edilizio e rappresentano seri e gravi campanelli d’allarme per un’edilizia obsoleta come quella che si trova nella maggior parte del nostro Paese, con strutture non adeguate e sicuramente non idonee a resistere ad un possibile sisma di media entità, non garantisce idonei margini di sicurezza ai cittadini.
La legge regionale n.6 del 23 marzo 2010 (Piano Casa in Sicilia) il cui termine di applicazione è stato di recente prorogato all’8 agosto 2014 dalla Legge di stabilità, rappresenta un’opportunità di sviluppo e di miglioramento abitativo, se la stessa non presentasse delle criticità per tutta una serie di vincoli e prescrizioni che di fatto rendono non attuabile o di difficile attuazione la sua concreta applicazione nel territorio della Regione.
Com’è noto proprio l’art. 1 della Legge evidenzia, nelle finalità, l’aspetto primario legato al rinnovo urbano e quindi all’ ”adozione di misure straordinarie per il rilancio dell’economia attraverso l’attività edilizia”, ma soprattutto per ridare al patrimonio edilizio esistente nuove e più adeguate qualità sia strutturali-energetiche sia architettoniche.
Le modifiche che si intendono proporre riguardano tra l’altro:
– i vincoli ritenuti troppo restrittivi, nella considerazione di non escludere in linea generale gli edifici in qualche modo “tutelati”, bensì di condizionare l’applicabilità della legge alla concreta verifica di compatibilità tra lo specifico intervento richiesto e la natura della forma di tutela prevista (zone “A” centro storico ed aree già urbanizzate ricadenti nella perimetrazione ZPS);
– gli incentivi volumetrici limitati, che sconsigliano l’investimento imprenditoriale in quanto l’aumento di valore dell’immobile derivante dalla riqualificazione o ampliamento non riesce a compensare i costi elevati richiesti dall’adeguamento alla normativa antisismica e dall’utilizzo delle tecniche di bioedilizia finalizzate all’autonomia energetica degli edifici.
– Un’ultima considerazione sulla importanza di intervenire sulla Legge 6/2010 (Piano Casa), opportunamente modificata e integrata, va fatta anche tenendo presente i costi che ad ogni evento sismico la collettività deve affrontare sia per i gravissimi danni alle infrastrutture pubbliche e private che per il sacrificio di vite umane.
Si comprende bene che realizzare o adeguare un edificio alle nuove norme sismiche (assicurando nel contempo un maggior grado di sicurezza e innovazione tecnologica) e aiutando il committente anche fiscalmente, rimetterebbe in moto un’economia in lenta agonia e nel contempo garantirebbe nuova qualità sia strutturali-energetiche che architettoniche al patrimonio edilizio della nostra Regione: tutto questo a costo zero per le Casse Pubbliche.