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Messina. A Dafne Musolino nuova delega all’evasione tributaria: “Pagare tutti per pagare meno”

Con decreto del sindaco Cateno De Luca, è stata conferita all’assessora Dafne Musolino una nuova delega relativa al Contrasto all’Evasione ed Elusione Tributaria Locale.

Il sindaco ha ritenuto utile introdurre una nuova delega in seno al suo Esecutivo al fine di contrastare l’evasione fiscale con l’obiettivo di arrivare ad una maggiore equità fiscale e di garantire l’esatto adempimento del dettato costituzionale di cui all’articolo 53, il quale stabilisce che “tutti sono tenuti a concorrere alla spesa pubblica in ragione della loro capacità contributiva”.

La nuova delega conferita all’assessora Musolino si aggiunge a quelle già attribuite in materia di Contenzioso; Attività Produttive e Promozionali (Agricoltura, Pesca, Artigianato, Industria, Commercio, Mercati); Politiche Ambientali e Rapporti con Messina Servizi; Politiche del Mare, Beni Demaniali Marittimi e Fluviali; Casinò del Mediterraneo; Riorganizzazione Assetto Amministrativo e dei Servizi Municipali; Rapporti con il Consiglio Comunale; Risorse Umane; Polizia Municipale e Sicurezza Urbana; ed Emergenza Covid.

Musolino: “Azioni di equità sociale”

“La Regolarità Tributaria rappresenta un principio di civiltà giuridica e costituisce lo strumento per annullare le distorsioni del mercato, proprio quelle distorsioni che subiscono i cittadini onesti, che regolano con priorità i propri conti con il Comune, magari anche ricorrendo ad un prestito, perché riconoscono come loro dovere di cittadini e di imprenditori l’esatto pagamento delle tasse, comunali e statali. La regolarità tributaria serve allora a fare in modo che questi cittadini, onesti e laboriosi, non debbano subire la concorrenza sleale di chi invece le tasse non le paga, accumula debiti e quando si rende conto di non avere più nulla da spremere alle casse comunali in termini di concessioni, autorizzazioni, licenze, ecc, dichiara fallimento, chiude e poi apre una nuova società magari con un prestanome, con il quale ripeterà esattamente lo stesso schema” – dice la Musolino anche in risposta al consigliere comunale Nino Interdonato, che aveva lamentato la troppa pressione del Comune sulle attività commerciali.

“Alcune persone – prosegue l’assessora -, magari avvalendosi anche dei consigli degli esperti del ramo, riescono a sottrarsi al pagamento delle tasse per il tempo necessario ad indebitarsi fino a diventare del tutto insolventi, chiudere baracca e burattini e poi ricominciare daccapo. Per arginare e contrastare questo fenomeno è stato studiato un apposito regolamento di regolarità tributaria, con il quale abbiamo voluto affermare questo principio: prima di chiedere al Comune il rilascio di una licenza, autorizzazione, permesso, passo carrabile, ecc. devi essere in regola con i tributi comunali, se non sei in regola gli Uffici ti daranno un termine per regolarizzare la tua posizione e dopo che avrai pagato (anche rateizzando) riceverai quanto richiesto sempre nel rispetto delle condizioni previste dalla legge, altrimenti la tua domanda verrà archiviata”.

Un principio già applicato, ad esempio, per gli operatori del nuovo mercato Zaera. “A tutti è stato chiesto di saldare i debiti pregressi per il mancato pagamento del canone di posteggio e, solo dopo l’avvenuta regolarizzazione delle posizioni, si è proceduto alla formale assegnazione dei box. In questo caso né Interdonato né altri hanno lanciato allarmi e proteste”.

Posizioni da regolarizzare

“L’altro problema che ci siamo posti, per evitare che chi paga le tasse continui a farlo anche al posto dei furbetti che non lo fanno, è stato quello di trovare un modo per evitare che le imprese che non pagano i tributi locali possano continuare impunemente a farlo. Abbiamo pertanto previsto che se dalla verifica degli uffici dovesse emergere una posizione irregolare, la ditta interessata verrà convocata per regolarizzare la sua posizione e, se non lo farà, la licenza/autorizzazione/permesso verrà sospesa fino a quando la posizione non verrà regolarizzata. Abbiamo fissato come tetto minimo di debito oltre il quale scattano i controlli, la somma di 100 euro perché si è tenuto conto del fatto che alcune imposte/canoni locali hanno valore ridotto ma ciò non consente di ritenere che esistano tributi di serie a e di serie b. La soglia di 100 euro dunque non è stata fissata come una misura di eccezionale rigore ma, al contrario, come misura di eguaglianza sostanziale, ma siamo sempre disponibili a ragionare in Consiglio sull’eventuale innalzamento di tale soglia pur sempre nel rispetto del principio. Ecco dunque in che cosa consiste la pietra dello scandalo scagliata dal consigliere Interdonato che, invece di plaudire l’iniziativa dell’Amministrazione che finalmente mette in capo le misure per contrastare efficacemente l’evasione fiscale e attuare una vera politica di equità tributaria e sociale, si dichiara pronto a sommergere la proposta di regolamento di migliaia di emendamenti pur di frenare questa orrida iniziativa di civiltà giuridica. Al consigliere Interdonato consigliamo di cominciare a scrivere i suoi emendamenti, perché non abbiamo intenzione di arretrare di un passo sul principio che abbiamo sempre praticato e che adesso deve trovare una sua formale attuazione attraverso il Regolamento di Regolarità tributaria”.

Nuovo regolamento in vigore tra un anno per consentire intanto di mettersi in regola

La giunta ha già pronto un emendamento con il quale intende posticipare l’entrata in vigore delle disposizioni del Regolamento di Regolarità Tributaria di un anno, “proprio per consentire alle imprese di avere il tempo di recuperare, pur ricordandoci che i tributi locali (Tari; occupazione suolo) sono stati sospesi da un anno e dunque si tratta di tributi scaduti risalenti al periodo antecedente il Covid”.

Stesso parametro sarà usato per ogni dipendente comunale e figura politica, “prevedendo la decadenza dalla carica in caso di mancata estinzione del tributo. Le azioni di recupero verranno rese più agili ed immediate attraverso il sistema della ingiunzione di pagamento e la riscossione diretta da parte del Comune con le cosiddette ganasce fiscali che sono oggetto dell’altra proposta di regolamento che abbiamo presentato al Consiglio per la sua approvazione”.