sanità

Messina. All’ospedale Piemonte “Esercizio fisico per chi ha ricevuto trapianto d’organo”

È stato attivato all’ospedale Piemonte di Messina il Progetto “Prescrizione esercizio fisico in persone sottoposte a trapianto di organo”.

Il primo paziente sarà preso in carico oggi. Le attività si svolgeranno presso il Servizio di “Medicina e Cardiologia dello Sport, Esercizio fisico e Riabilitazione”. Coordinatore e Responsabile del progetto è il dott. Piercataldo D’Aleo, direttore di Cardiologia con Utic, coadiuvato dal dott. Roland Herberg; con l’equipe di cardiologia collaborerà l’Unità di Anestesia e Rianimazione, diretta dal dott. Salvatore Leonardi, coordinatore locale per il reperimento degli organi e tessuti, e la referente dottoressa Lorenza Mazzeo.

Nell’ambito del progetto promosso dall’Irccs Piemonte – Bonino Pulejo in collaborazione con l’associazione onlus “Donare è Vita” presieduta da Gaetano Alessandro, il personale medico, previa valutazione clinico-funzionale dei pazienti, prescrive la corretta “dose” di esercizio fisico che viene “somministrata” presso i locali della palestra, attraverso l’utilizzo di idonee attrezzature e sotto monitoraggio dei parametri vitali, in presenza di un fisioterapista e del personale infermieristico ed ausiliario; lo psicologo, inoltre, valuterà e tratterà gli aspetti psico-comportamentali. La popolazione di riferimento è rappresentata dai pazienti sottoposti a trapianto di organo solido (cuore, fegato, rene) e midollo spinale che, in condizione di stabilità clinica, verranno seguiti per circa 2-3 mesi con sedute bi-trisettimanali (nelle ore antimeridiane o pomeridiane) della durata di 60-90′, dove eseguiranno l’allenamento con esercizi calistenici, posturali, di forza e resistenza aerobica ad impegno cardiovascolare e metabolico personalizzato, e frequenteranno sedute di assistenza psicologica. Lo sport, e più in generale l’attività fisica, come è ormai dimostrato scientificamente, può rappresentare una terapia per la prevenzione e il trattamento di alcune patologie cardiovascolari e di alcune disfunzioni metaboliche.

«L’obiettivo del progetto – sottolinea la Direzione Strategica dell’Irccs – è diffondere tra i trapiantati l’importante pratica dell’attività fisica post intervento chirurgico: praticare un’attività fisica e sportiva aiuta il trapiantato a riappropriarsi del proprio equilibrio psico-fisico, a recuperare una buona qualità di vita e a migliorare la prognosi. Per molti trapiantati, infatti, l’attività sportiva rappresenta un percorso di recupero e benessere che spesso diventa lo strumento migliore anche per testimoniare l’efficacia del trapianto. Il centro dell’osservazione si sposta: è la salute del trapiantato e non più o non solo la malattia che lo ha portato al trapianto».

«È importante – sottolineano i cardiologi D’Aleo ed Herberg – affiancare l’esercizio fisico, il “nuovo farmaco” a “basso costo”, alla consueta terapia farmacologica dei sottoposti a trapianto di organo solido, potendo sfruttare la capacità di controllo dei principali fattori di rischio (come l’insulino-resistenza, l’ipercolesterolemia, l’obesità e la sedentarietà) e la possibilità di poter contrastare gli effetti aterogeni dei farmaci immunosoppressori e cortisonici».