Dura presa di posizione del prefetto Trotta sulla vicenda bus per i tifosi ospiti

Non si spegne la polemica tra il prefetto Stefano Trotta ed il sindaco Renato Accorinti riguardo al servizio di bus navetta da mettere a disposizione dei tifosi del Catanzaro per garantire il più alto livello di sicurezza durante il tragitto dalla Rada S. Francesco allo stadio San Filippo. In una lettera ufficiale inviata al primo cittadino, il prefetto afferma che questa “modalità di “accompagnamento” delle tifoserie ospiti è peraltro prescritta in uno specifico protocollo siglato lo scorso mese di luglio dal Ministero dell’Interno con la Lega Pro e l’Anci, ancora non recepito in questo territorio, nonostante i ripetuti solleciti della Questura. (…) La concordata decisione, cui è seguita nelle ore successive una disarmante corrispondenza tra Comune, Azienda dei Trasporti e Società sportiva, non è stata poi concretamente adottata e ciò ha comportato notevoli difficoltà operative (…) Soltanto attraverso la ricerca di un adeguato numero di taxi, ben diciotto, si è riusciti a far sì che (i tifosi ospiti) lasciassero la zona degli imbarcaderi ove nel frattempo erano sopraggiunti circa cinquanta tifosi locali. Questi ultimi, alla partenza della tifoseria catanzarese, hanno inveito contro gli ospiti, i quali sono scesi dal taxi con l’intento di avere un contatto fisico con gli antagonisti. Solo il pronto intervento del personale di scorta garantiva il contenimento di tale azione assicurando la prosecuzione del trasferimento allo stadio. Nella circostanza veniva infranto il vetro di un taxi e solo fortuitamente non si sono registrati danni a persone. Tale situazione ha comportato altresì una accresciuta esposizione a rischio per le forze di Polizia, impegnate non soltanto a garantire il regolare svolgimento dell’incontro calcistico all’interno e all’esterno dell’impianto sportivo, ma anche a contenere episodi di intemperanza di entrambe le tifoserie nel lungo tragitto che separa il porto dallo stadio".

Naturalmente,” afferma il prefetto nella parte più dura della missiva, “la messa a disposizione, a partita abbondantemente conclusa, di due autobus per consentire il rientro dei tifosi non attenua minimamente l’inadeguatezza mostrata dall’Amministrazione comunale nel predisporre le misure concordate in sede al Comitato (riferendosi all’incontro avvenuto ieri in Prefettura, ndr). Non posso Signor Sindaco a tale riguardo non evidenziarLe che le questioni sottoposte all’esame del suddetto Consesso attengono sempre e comunque a peculiari aspetti di criticità rilevati nel territorio nei confronti dei quali vengono assunti mirati interventi che sovente richiedono il dispiegamento delle Forze di Polizia la cui operatività è sempre finalizzata alla tutela dell’ordine e della sicurezza pubblica. Né posso evitare di farLe rilevare come la mancata, o anche solo ritardata, attuazione delle misure concordate finisca con l’aggravare i rischi per l’incolumità pubblica e appesantisca inutilmente il lavoro delle Forze dell’ordine”. La lettera si conclude con i saluti di rito ed un nuovo richiamo all’efficace soluzione di queste problematiche per eventualità di questo genere.

In relazione alla trasferta siciliana dei tifosi del Catanzaro giungono anche le parole rilasciate al QuotidianodellaCalabria.it da Giuseppe Brugnano del Coisp Calabria della Digos di Catanzaro: “Vicenda assurda, la partita era da considerare ad alto rischio per i rapporti tra le due tifoserie. Un disaccordo tra Comune e società di calcio ha costretto i tifosi a recarsi allo stadio in taxi. La carovana di vetture percorso un chilometro è stata assalita. Adesso basta, non solo occorre togliere i poliziotti dagli stadi, ma chiediamo che il ministro dell’Interno, Angelino Alfano, attivi accertamenti sul prefetto di Messina, e se è il caso lo rimuova, per la gestione dell’ordine pubblico: avrebbe potuto precettare dei bus o proibire la trasferta dei tifosi del Catanzaro”.

Domenico Colosi

IN ALLEGATO LA LETTERA INTEGRALE DEL PREFETTO