Scuola

Messina. De Luca contro la riapertura delle scuole, il comitato Sip lo attacca

MESSINA – Il dibattito nazionale sul rientro a scuola e la possibilità di utilizzare la dad (didattica a distanza) per i non vaccinati in caso di positivi in classe sbarca anche in riva allo Stretto. Con la consueta diretta del mattino, anche il sindaco di Messina, Cateno De Luca, si è voluto esprimere sulla vicenda. Un “no” secco alla riapertura, il suo, non solo per i non vaccinati ma per tutti. Una posizione chiara che, ironia della sorte, lo allinea a un altro De Luca, Vincenzo, il Presidente della Regione Campania. L’idea di entrambi è identica: no alle riaperture per tutto gennaio, per superare il picco e non far circolare ulteriormente il virus tra i ragazzi.

De Luca: “Perché riaprire subito le scuole?”

“Qua il problema non è se la scuola è un luogo sicuro – ha dichiarato De Luca durante la diretta facebook – Con le varie classi messe in quarantena, tutta questa sicurezza obiettivamente non la vedo. Ma il problema vero è: come si arriva a scuola? I mezzi pubblici non sono sicuri. In questa fase di picco, come dicono tutti, perché riaprire le scuole subito? Per il solito capriccio? Tanto ai sindaci demandiamo di fare questo e quest’altro. Ma i sindaci non possono fare niente, perché il problema dell’edilizia scolastica non si risolve con un colpo di bacchetta magica”.

De Luca: “Dad per le scuole, obbligo vaccinale e smart working”

Il primo cittadino messinese ha parlato anche dell’obbligatorietà del vaccino, un altro dei temi maggiormente in voga a livello nazionale. Prima lo ha analizzato nel video e poi, con un post nelle ore successive, ha rincarato la dose: “Cosa farei io? Legge obbligo vaccino per tutti ed assunzione di responsabilità da parte dello Stato su conseguenze vaccino! Dad a scuola ed Università per tutto gennaio! Smart working almeno al 50%! Abbiamo superato il 22% di positività sui tamponi effettuati. Cosa si aspetta ancora?”

Il comitato Scuola in presenza (Sip): “Dichiarazioni incomprensibili”

Il primo a rispondere a De Luca è stato il presidente del comitato Sip, Scuola in presenza, Cesare Natoli. “Riteniamo incomprensibile come ancora, dopo due anni di lotte, evidenze scientifiche, sentenze del Consiglio di Stato che evidenziano la illegittimità dei provvedimenti di chiusura delle Scuole, si possano leggere dichiarazioni di questo tipo – ha dichiarato – Al Sindaco ricordiamo che con le linee guida previste per il corrente anno scolastico le scuole rimangono aperte anche in zona rossa e che solo in quest’ultima circostanza esse possono essere chiuse da sindaci e governatori”. Dalla Sip spiegano che la scuola è un luogo sicuro “grazie alla presenza di un protocollo molto rigido, ed è il quinto setting di contagio, dopo Rsa, ospedali, famiglia e luoghi di lavoro. Basta con queste posizioni ingiustificate e ingiustificabili”.

Sip pronta a dare battaglia: chiesto l’intervento del Prefetto

A Natoli e al comitato, inoltre, non va giù la definizione data dal sindaco in diretta. Un “capriccio”, per lui, la riapertura. “Un capriccio? – chiedono – Tenere le scuole aperte, salvaguardare il diritto allo studio e al benessere degli studenti, mentre le corsie dei reparti di neuropsichiatria infantile si riempiono di bambini e ragazzi per gravi disturbi causati dalla Dad?”. Così viene chiesto l’intervento del Prefetto Cosima Di Stani “perché sgombri il campo da qualsiasi dubbio e fermi ogni possibile deriva demagogica e salvaguardi i diritti di bambini e famiglie, su cui non possono ricadere le responsabilità della gestione della pandemia”. La Sip è pronta a dare battaglia.