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Messina, deposito costiero gnl a San Filippo. Mega: “Si farà solo se in totale sicurezza”

Un deposito costiero di gnl, gas naturale liquefatto, a valle di San Filippo, nella zona di Pistunina. L’Autorità Portuale dello Stretto di Messina ha presentato l’idea progettuale al Ministero delle Infrastrutture e ha ottenuto un finanziamento di 30 milioni dal Fondo Complementare.

Ma il progetto ne vale 90 e così gli altri 60 dovrebbero metterli i privati, che avranno tempo fino al 31 maggio per partecipare alla manifestazione d’interesse appena pubblicata. L’intervento, infatti, sarà in finanziamento di progetto, cioè chi si aggiudicherà la gara contribuirà alla realizzazione e poi potrà gestire e ottenere le entrate economiche future.

Il deposito di 10mila metri cubi sarebbe composto da dieci serbatoi e alimentato da navi gasiere, poi le navi che scalano nei porti dello Stretto e in quelli vicini, oltre che quelle in transito, potrebbero rifornirsi in modo flessibile. Ma il gas potrebbe servire anche i tir, visto che anche il trasporto terrestre sta virando verso questa nuova modalità di alimentazione, meno inquinante e meno costosa.

La scelta del sito di progetto

Lo studio di fattibilità è stato affidato alla Rina Consulting di Genova, dopo avviso pubblico. “Il gnl è metano liquefatto a -160 gradi, con un volume di circa 600 volte inferiore rispetto allo stato gassoso – spiega l’ing. Matteo Tirindelli -. E’ trasparente, inodore, non corrosivo, non tossico e ha ridotte emissioni”.

Rina Consulting ha preselezionato 14 siti di progetto: 4 a Giammoro, 3 a Milazzo, 2 a Saline Joniche, 1 al porto di Tremestieri, a Contesse, San Filippo, ex Sanderson e Villafranca.

Valutando problemi di sicurezza, fattori urbanistici e strategici, vicinanza ad aree soggette a tutela o a vincoli ambientali e paesaggistici, la scelta è stata prima ridotta agli ultimi quattro e infine è ricaduta su San Filippo, che “risulta il sito più favorevole per il deposito e le relative infrastrutture per la distribuzione via terra e via mare” ed è anche in Zes, Zona economica speciale.

Criteri di sicurezza

Lo studio di Rina Consulting, che dovrà essere trasformato in progetto, dà priorità ai criteri di sicurezza, ricordando che “sin dai suoi inizi, risalenti a più di 40 anni fa, più di 55mila trasporti di gnl sono stati portati a destinazione con successo senza il verificarsi di nessun grave incidente che abbia provocato lo sversamento del carico; non si sono verificati incidenti che abbiano provocato il cedimento di un serbatoio di gnl costruito con materiali adeguati o che siano originati da cedimenti strutturali dei serbatoi; non sono presenti eventi incidentali occorsi durante le fasi di carico di gnl in autobotti o ferro-cisterne; non sono presenti incidenti in impianti con tecnologia come quella proposta per il deposito che abbiano causato rilascio di gnl o interessamento delle aree esterne all’impianto.

Nonostante ciò, la procedura di autorizzazione del Deposito prevederà che si analizzino potenziali incidenti con rilascio di gnl, anche se mai registrati nella esperienza storica, per verificare la presenza di adeguate protezioni e la compatibilità con il territorio.

Mega: “Rigoroso procedimento autorizzativo”

“Il deposito non si realizzerà domani sulla base dello studio di fattibilità – rassicura il presidente dell’Autorità di Sistema Portuale dello Stretto di Messina, Mario Mega -. Stiamo avviando un percorso e vogliamo che l’impianto venga realizzato nell’assoluto rispetto delle norme di sicurezza. Se nelle varie fasi non si otterranno le necessarie autorizzazioni il progetto si fermerà e non se ne farà nulla. Non si tratta di un rigassificatore, che ha livelli di rischio molto più alti, ma solo di un deposito di gas che arriva in stato liquido e viene ridistribuito sempre in stato liquido. Non alimentiamo allarmi ingiustificati, se gli impianti sono fatti bene non creano problemi”.

I vantaggi per il territorio

Ma quali le utilità per il territorio? “Produrrà sviluppo economico ed ecologico. Sullo Stretto di Messina c’è un traffico intenso, con navi che creano impatto in atmosfera – ricorda Mega -. C’è la necessità di decarbonizzare, anche gli armatori stanno puntando su gnl ed energia elettrica. L’obiettivo è di sostenere la transizione energetica, puntare a far solcare lo Stretto solo da navi a basso impatto ambientale e mantenere una forte attrattiva per il crocerismo, che in gran parte sta virando verso il gnl. Così le navi avrebbero la possibilità di fare rifornimento a Messina”.

L’obiettivo è di aggiudicare la progettazione entro marzo 2023 e di ottenere le autorizzazioni necessarie entro giugno 2024, iniziare i lavori e concluderli a marzo 2026.