Politica

Messina. Emergenza assistenti sociali, Russo: “Serve stabilizzazione o nuove assunzioni”

MESSINA – “Sono veramente pochi gli assistenti sociali professionali che dovrebbero assistere le famiglie con disagio sociale, minorili, violenze domestiche, o la crisi post-Covid di tanti ragazzi e studenti”. Esordisce così il consigliere comunale del Pd, Alessandro Russo, nella sua analisi su una situazione da risolvere nel più breve tempo possibile, quella della carenza di assistenti sociali professionali. Sono 7, attualmente, per una città di oltre 200mila abitanti: troppo pochi.

“Il Comune smantella invece di aumentare le risorse”

“Parliamo di tanti ragazzi che sono rimasti in casa durante la pandemia e che ora hanno sviluppato problemi come disturbi alimentari o autolesionismo – spiega Russo – ed è quello che il procuratore del Tribunale dei Minori Andrea Pagano ha riferito in Commissione qualche giorno fa. E invece di aumentare le risorse per rafforzare questo servizio degli assistenti sociali professionali, cosa fa il Comune? Va gradualmente a smantellarlo”.

Russo: “7 superstiti sempre più carichi di lavoro”

L’attacco di Russo prosegue: “Da un lato il Comune festeggia giustamente l’inserimento di quasi una ventina di nuove risorse di assistenti sociali nella Messina Social City, ma dall’altro non si rafforza l’altra gamba del servizio professionale. E fa arrabbiare che gli ultimi superstiti, 8 che diventeranno 7, si vedono sempre più carichi di lavoro e fascicoli. Loro vedono lo smantellamento e in tutto questo il segretario generale, con un provvedimento che è seriamente dubbio da questo punto di vista, blocca le richieste di trasferimento degli assistenti sociali”.

“Lavoro cinque volte superiore al loro numero reale”

“Ad oggi loro devono gestire un lavoro cinque volte superiore al loro numero reale”. Il consigliere Russo parla poi del provvedimento di Palazzo Zanca: “Sospendere il provvedimento di trasferimento ad altro ruolo di questi assistenti sociali, che mettono in evidenza come il servizio sia in fortissima crisi. Il Comune deve immaginare un percorso di stabilizzazione o di assunzione per il servizio sociale, che è diverso da Messina Social City e deve essere chiara la distinzione. Io credo bisogna domandarsi perché improvvisamente in 7 chiedono il trasferimento da un lavoro che fanno bene: è evidente ci siano dei disagi”.