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Messina, il caso degli avvisi sui tributi. Gioveni: “Siamo su scherzi a parte?”

“Possibile che il Dipartimento Tributi, ogni anno di questi tempi, debba sempre far parlare di sé per vicende che rasentano l’inverosimile?”. A porre questa domanda è il consigliere comunale Libero Gioveni, capogruppo di Fratelli d’Italia, che chiede chiarimenti su come in questo periodo vengano gestiti gli avvisi di accertamento IMU o TASI per l’anno 2015 che a tanti contribuenti messinesi stanno giungendo a casa già da circa un mese.

«Nulla da obiettare sul fatto che Dipartimento verifichi l’eventuale evasione tributaria da parte dei cittadini – chiarisce Gioveni – ma ciò che si sta verificando negli uffici di viale San Martino assume i contorni di un’autentica beffa nei confronti di chi vorrebbe dimostrare eventuali errori commessi dagli uffici, producendo i documenti che certificano i pagamenti pregressi». Il motivo? A spiegarlo è proprio Gioveni.
«Tutti coloro che hanno ricevuto la notifica dell’avviso hanno 60 giorni di tempo per richiedere possibili correzioni o l’annullamento della cartella ma, quando si recano negli uffici, a causa delle restrizioni anti-Covid, non possono accedervi se non con prenotazione. E fin qui nulla di strano – prosegue l’esponente di FdI. Se non fosse però che la prenotazione viene data a tanti contribuenti, guarda caso, dopo i 60 giorni concessi per regolarizzare la propria posizione. Anzi, ad alcuni addirittura solo dopo 2 o 3 giorni la scadenza di tale periodo. Possibile che accada tutto questo, pur comprendendo la precaria condizione sanitaria che stiamo vivendo e il numero elevato di contribuenti che intende regolarizzarsi dimostrando eventuali errori degli uffici? Possibile che l’appuntamento venga fissato soltanto qualche giorno dopo la scadenza del periodo del cosiddetto “diritto di difesa in via amministrativa” che precede l’eventuale successivo ricorso alla Commissione tributaria?».

Per questi motivi, Gioveni chiederà un’audizione in Commissione Bilancio del Dirigente del Dipartimento Tributi per avere i necessari chiarimenti. «Mi auguro che si corra subito ai ripari per venire incontro ai contribuenti che intendono dimostrare le loro ragioni organizzando il servizio in modo tale da garantire loro questa possibilità entro i 60 giorni previsti».