cronaca

Messina, il giudice no vax Angelo Giorgianni resta sospeso

La Corte di Cassazione dice no al ricorso del giudice messinese Angelo Giorgianni, sospeso dal servizio e dallo stipendio dopo le frasi sul green pass durante la manifestazione romana di Piazza del Popolo davanti al popolo “no vax”. Per il momento, quindi, la toga, che era in servizio in Corte d’appello a Messina, resta sospesa come deciso ad ottobre scorso dalla sezione disciplinare del Consiglio superiore della magistratura.

Il provvedimento su cui si è espressa la Cassazione è di tipo cautelare, nato da un esposto di una sigla in cui si riconosce parte della magistratura, Area, cui aderisce anche il relatore che ha portato avanti il procedimento, non ancora definito e non entrato nel merito. Dal canto suo il dottor Giorgianni valuta ora il ricorso al Cedu.

Le dimissioni e la sospensione del giudice no vax

Giorgianni lamentava, tra le altre ragioni del ricorso, di essere stato sospeso dopo le dimissioni. La Suprema Corte sancisce invece che è stato “messo a riposo” quindi il rapporto di lavoro è cessato, quando era ancora magistrato.

Diritti e doveri dei magistrati

“Alla luce della giurisprudenza costituzionale – osserva la Corte – i magistrati debbono godere degli stessi diritti di libertà garantiti ad ogni altro cittadino, ma al contempo le funzioni esercitate e la qualifica rivestita dai magistrati non sono indifferenti e prive di effetto per l’ordinamento costituzionale, al fine di stabilire i limiti che possono essere opposti all’esercizio di quei diritti. Tali limiti sono giustificati sia dalla particolare qualità e delicatezza delle funzioni giudiziarie, sia dai principi costituzionali di indipendenza e imparzialità che le caratterizzano”.

Le polemiche a Messina

La presa di posizione pubblica di Giorgianni, o meglio il tenore delle frasi da lui pronunciate sul palco, erano state stigmatizzate in una lettera pubblica dall’Associazione nazionale magistrati.