Scuola

Messina. Il venerdì di caos nelle scuole messinesi: vince la Dad

MESSINA – Lo strano venerdì delle scuole messinesi si è aperto tra Dad (per la gran parte degli istituti) e classi in presenza, poche, pochissime. Il turbine di ordinanze nazionali, regionali e sindacali a cui ha dato il colpo di grazia la sentenza del Tar arrivata nel pomeriggio di ieri, prima della diretta di Cateno De Luca in cui è stato annunciato un ulteriore provvedimento, ha generato molta confusione. Tra dirigenti scolastici in attesa di notizie ufficiale e genitori in apprensione, pronti a tenere i figli a casa, la soluzione della didattica a distanza ha preso il sopravvento e la settimana si chiuderà in attesa si ulteriori news, si spera da ricevere non domenica sera ma con almeno un poco di preavviso.

Mariella Falcone, Cisl Scuola: “Presidi non in condizione di riaprire così”

“Questo è un momento particolare, in cui i presidi sono allo sbaraglio e non messi nelle condizioni di aprire le scuole – spiega Mariella Falcone, segretaria di Cisl Scuola – perché per ripartire, ad esempio, bisogna nominare i supplenti e farlo la sera prima non è possibile”. Una situazione confusa e delicata per i dirigenti scolastici: “Ci sono molti colleghi in quarantena, che magari per Dad riescono a garantire il servizio, ma non possono farlo in presenza. Parliamo di persone che possono essere positive o negative ma aver avuto contatti. Anche gli studenti patiscono la confusione, soprattutto i più grandi che percepiscono quanto detto in famiglia e poi leggono di ordinanze, tribunali e documenti legali”.

“Serve tempo, non si possono convocare supplenti dalla sera alla mattina”

“La scuola non può riaprire nel giro di un giorno – conclude la Falcone – perché per convocare il personale supplente occorre convocare i candidati. Poi scatta la presentazione di fronte al dirigente scolastico: chi ha diritto entra e chi non ha diritto no, ma non è fattibile in 24 ore. Sarebbe difficile anche in due giorni. Parliamo di mandare mail, riceverle, dare la disponibilità e poi presentarsi al colloquio. E la mattina alle 8 i ragazzi che fanno? Soprattutto nel caso dei bambini più piccoli, non si possono lasciare da soli. Queste sono cose che si fanno con tranquillità, non dall’oggi al domani”.