Politica

Messina. In Commissione riflettori su politiche sportive e attività giovanile

MESSINA – Si è tenuta giovedì 10 giugno la seduta della VII Commissione consiliare permanente presieduta dal consigliere Placido Bramanti, alla presenza degli Assessori Vincenzo Caruso e Francesco Gallo e dei rappresentanti Alfredo Finanze per l’Associazione Mediterranea Eventi ed Emanuele Scaramozzino per l’Associazione Studenti per Messina.

Tema della riunione sono state le Politiche Sportive per le attività giovanili ed i relativi impianti cittadini, volti alla promozione allo Sport ed alla cultura del movimento e della competizione.

“Le politiche di promozione dello sport – ha sottolineato il presidente Bramanti – collaborano con le società del territorio per garantire l’educazione motoria in ogni fascia di età e per favorire l’integrazione dei cittadini, in particolare dei giovani, attraverso la pratica dello sport”.

I numeri di chi pratica

In Italia oltre 20 milioni di persone praticano uno o più sport con continuità o almeno saltuariamente con andamenti crescenti nel tempo ma che risentono dell’età, del genere e del livello d’istruzione. La pratica dello sport è massima tra i ragazzi di 11-14 anni e tende a decrescere con l’età.

Significative le differenze rispetto al livello di istruzione: pratica sport il 51,4% dei laureati; il 36,8% dei diplomati; il 21,2% di chi ha un diploma di scuola media inferiore; e solo il 7,3% di chi ha conseguito la licenza elementare o non ha titoli di studio. Tra le attività più diffuse il nuoto tra i bambini fino a 10 anni, il calcio tra gli under35, l’attività ginnica e aerobica.

L’Organizzazione Mondiale della Sanità ha dichiarato di recente che praticare regolarmente un’attività fisica moderata per 150 minuti a settimana – che nel caso degli adolescenti sale a 60 minuti al giorno per un’attività vigorosa – aiuta a prevenire patologie come l’obesità, il diabete e le malattie cardiache.

In Italia più dell’80% degli adolescenti conduce una vita sedentaria in cui l’attività fisica è insufficiente. Con la chiusura delle scuole e delle strutture sportive i numeri sono ulteriormente aumentati. L’attività motoria è un ottimo antistress, un valido alleato nella gestione dell’ansia e si è rivelato estremamente efficace anche nel contrastare l’insorgere della depressione. Praticare sport, inoltre, stimola il cervello a produrre sostanze utili a migliorare l’umore, la memoria e l’apprendimento.

La dimensione sociale dello sport

Lo sport di base, in particolare, riveste un ruolo fondamentale nella promozione dell’inclusione sociale delle persone con minori opportunità e con disabilità. Oggi, dopo oltre un anno il mondo dello sport si prepara alla ripartenza.

Un ulteriore aspetto che è importante valutare quando si parla di attività sportiva in età giovanile è la dimensione sociale. Pensiamo a quei ragazzi che si trovano esclusi dagli interessi del gruppo classe. Questi ragazzi trovano nello sport una dimensione più adatta a loro, in cui riescono ad esprimersi e a mettersi alla prova con migliori risultati.

Lo sport, infatti, è un’ottima palestra di vita: aiuta i giovani ad assimilare l’importanza delle regole, a rispettare i pari anche nel confronto agonistico. Sperimentare i propri limiti e scoprire i propri punti di forza sia fisici che mentali. Praticare attività sportive favorisce, da un lato, lo sviluppo di competenze personali, migliora l’autostima e l’autonomia e insegna a gestire ansia e stress; stimola, dall’altro, anche la capacità relazionale, l’adattamento all’ambiente e l’integrazione sociale.

Le attività sono tese a diffondere una corretta cultura dello sport, contrastare l’abbandono scolastico e facilitare l’inclusione delle fasce più deboli della popolazione scolastica, favorendo la partecipazione attiva degli alunni con disabilità.