MESSINA – «Siamo due famiglie che abbiamo bisogno di aiuto. Io sono madre di tre minori e anche la mia vicina ha tre figli: viviamo in case fatiscenti, due ex baracche, a contatto con sporcizia e pericoli di ogni tipo. Dalle fogne e i rifiuti alle abitazioni vicine piene di amianto. I topi entrano in casa e camminano in cucina. Si allaga tutto quando piove. Le condizioni igieniche e sanitarie sono invivibili». A denunciare una situazione intollerabile è una cittadina messinese che scrive a Tempostretto. Per garantirne la privacy, non forniremo il nome né indicheremo la zona della città.
«I miei vicini hanno avuto la casa popolare quattro anni fa. Io non l’ho ottenuta per poco. In base ai criteri, mi è stato detto, mancava un anno per avere i requisiti. Ma di sicuro, io e i miei bambini, in tre in una stanza, non possiamo continuare a vivere qui. Abbiamo diritto pure noi a un alloggio dignitoso. Da un momento all’altro potrebbe pure crollarci il tetto, soprattutto in caso di alluvione, per non parlare delle feci dei topi trovate tra i piatti in cucina. A rendere ancora più pericolosa la situazione, vicino a noi ci sono case con l’amianto. Lo so bene perché abitavamo in una di queste abitazioni e mi hanno fatto sgomberare per motivi di salute», dice la signora al telefono.
Sull’argomento, interviene Marcello Scurria, presidente di Arisme, l’agenzia comunale del risanamento e della riqualificazione urbana di Messina: «Questo è un caso di emergenza abitativa. Abbiamo le graduatorie per ogni baraccopoli ma in relazione al problema dovrebbe essere assegnato un alloggio fuori graduatoria. Ci sono già 85 richieste in questo ambito e non abbiamo le case a disposizione. Avevamo sollecitato una legge regionale per accelerare l’assegnazione di alloggi, dato il numero elevato di situazioni disperate. Ci sono famiglie con disabili e altre condizioni gravi che attendono risposta. So che è stato presentato un disegno di legge regionale su questa materia ma non è avvenuta ancora l’approvazione all’Ars».
Ieri Tempostretto ha provato a mettersi in contatto con Valeria Asquini, presidente di Messina Social City, e con il dirigente Sebastiano Ponzù Donato, responsabile del dipartimento Politiche della casa del Comune di Messina, per avere il loro parere. Li contatteremo di nuovo.
Nel frattempo, la dottoressa Maria Rosaria D’Agostino, sempre del dipartimento, invita le due famiglie, che vivono questo disagio, a «recarsi al Palacultura, nei nostri uffici comunali, per affrontare la situazione. Il tutto per verificare con il dottor Ponzù i requisiti per ottenere un’eventuale assegnazione in deroga alla graduatoria. Assegnazione motivata da una grave situazione igienico-sanitaria. In questi casi, la decisione finale spetta al sindaco e ora al commissario. Di certo, sono tante le necessità e le condizioni drammatiche, in questo territorio, legate alle emergenze abitative. Ma il primo passo è valutare ogni aspetto insieme».