Politica

Messina. Incendio in galleria, l’attacco della senatrice D’Angelo al Cas

MESSINA – “Ci sono ancora tanti punti da chiarire su quanto accaduto all’interno della galleria Telegrafo la mattina del 31 agosto”. Inizia così la nota della senatrice messinese Grazia D’Angelo, che vuole chiarezza intorno all’incendio dell’auto che paralizzato completamente la circolazione. L’attacco della senatrice del Movimento 5 stelle è preciso e riguarda, soprattutto, l’assenza di dispositivi antincendio all’interno della galleria. “Questa anomalia era stata rilevata dai tecnici incaricati dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti che, in questi mesi, hanno effettuato una serie di verifiche sulla rete gestita dal Consorzio Autostradale Siciliano, segnalando che la Telegrafo andava chiusa già dallo scorso marzo”.

D’Angelo continua affermando che la pericolosità della galleria era stata già evidenziata ufficialmente dall’ispettore ministeriale Placido Migliorino, “non solo per il suo stato di ammaloramento strutturale, ma anche per la totale assenza delle dotazioni antincendio, decretando così l’urgenza di interdirla al traffico”. Così, però, non è stato. Ma l’attacco della senatrice riguarda anche la gestione dell’emergenza: “la regolare riapertura al traffico della Telegrafo dopo appena 3 ore dall’incidente potrebbe poi essere indice di una ulteriore leggerezza, perché non è stata valutata se si poteva riaprire questo tratto in sicurezza, visto che le altissime temperature registratesi all’interno della galleria avrebbero potuto, ad esempio, intaccare l’intonaco della volta”.

“È, quindi, evidente una gestione approssimativa dell’incidente”, ha concluso la senatrice, “e quanto accaduto rappresenta un tassello in più nel quadro complessivo di una amministrazione fallimentare delle autostrade da parte del CAS. I cantieri aperti non si contano più e non viene, purtroppo, realizzata una vera programmazione degli interventi. Tutto a scapito della sicurezza degli utenti”. Grazia D’Angelo ha annunciato che sarà presentata un’ulteriore interrogazione per chiedere provvedimenti al Ministero delle Infrastrutture.