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Messina: l’ex Billè 10 anni dopo. Il maestro del design Lissoni e lo chef La Mantia per la riapertura

Dieci anni dopo l’ultimo “caffè”, riapre uno dei punti storici della città. Ed a firmare il progetto che ha già portato all’assunzione di 24 giovani, è stato un maestro del disegn: Piero Lissoni.

Un progetto pilota

L’ex Billè cambia totalmente volto e nei prossimi giorni si terrà l’inaugurazione, sebbene non siano mancate le polemiche ancor prima della riapertura.  L’architetto Lissoni ha puntato sul concetto di sicilianità creando un unicum in grado di coniugare le tendenze contemporanee. E’ questo lo stile che contraddistingue uno dei maestri indiscussi del design mondiale, coinvolto per la prima volta in Sicilia in un progetto pilota destinato ad essere esportato in altri paesi. L’architetto Piero Lissoni ha curato il nuovo progetto di un luogo storico di piazza Cairoli, nel cuore di Messina che si abbellisce grazie alla firma di un brand internazionale del made in Milano – New York, che ha fatto risplendere un palazzo barocco risalente agli anni 20 del secolo scorso, per decenni simbolo cittadino con l’ex bar Billè.

Un messaggio di ripartenza

Il merito dell’iniziativa è di Miscela d’Oro S.p.A., torrefazione artigianale dal 1946: la famiglia Urbano, giunta alla terza generazione, produce qui il suo caffè ed esporta il nome della città in 50 nazioni. Con questo significativo investimento ha voluto imprimere un’identità forte e trasmettere un incoraggiante messaggio di ripartenza. Il sipario sull’elegante nuovo ritrovo si alzerà nei prossimi giorni, nonostante le difficoltà post pandemia e dovendo, a malincuore, rinviare il grande evento inaugurale nel rispetto delle norme.

Sicilianità

Antiche maioliche palermitane incastonate in alte colonne, pietra lavica smaltata nel pavimento e nelle superfici verticali, salotti con divani e poltrone di design iconico accanto a sedie in vimini e alcuni pezzi di antiquariato siciliano. Il nucleo dell’intervento è al piano terra del piccolo edificio che domina la piazza più importante di Messina, concepito sfruttando il contrasto tra la facciata e un interno elegantemente interpretato, cui si aggiungono due dehors, uno spazio completamente esterno su cui insistono grandi vele bianche e una “scatola architettonica”, dove la trasparenza e il gioco di luci realizzano una connessione tra la sala e l’interno cucina così da coinvolgere il cliente nella preparazione di piatti e dolci.

La Mantia e 24 giovani

L’azienda per questa nuova realtà ha assunto 24 giovani, per metà donne, guidati dal cuoco palermitano Filippo La Mantia: “Uno spazio legato all’arte del caffè, ispirato alla storia dell’accoglienza siciliana, con un percorso che va dalla pasticceria alla cucina. Un’idea progettuale che mi ha subito affascinato e spinto ad approfondire la straordinaria storia del cibo della provincia di Messina, tradizioni variegate che ci consentiranno un’accurata selezione di piatti autoctoni. Insieme col nuovo team ho riesplorato la mia cucina, dandole una chiave di lettura dove l’innovazione incontra la tradizione, affinchè il cliente si possa identificare in un preciso luogo”.