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Messina. Parcheggio del cavalcavia: niente più posti per i bus ma solo per le auto

16 stalli per i bus e 41 per le auto. Anzi no, 8 per i bus e 84 per le auto. Anzi no, nessuno per i bus e 175 per le auto. Non ci sono le idee chiare al Comune di Messina sulle sorti del parcheggio del cavalcavia.

Doveva servire da nuovo terminal bus, eliminando il caos delle autolinee intorno alla stazione. Ma con ordinanza numero 35 del 12 gennaio 2022, quando ancora c’era la giunta De Luca, il Dipartimento Mobilità aveva raddoppiato i posti per le auto e dimezzato quelli per i bus, cambiandone anche la destinazione: non più alle autolinee ma ai bus turistici.

Pochi giorni fa, il 28 e 29 marzo, il parcheggio è rimasto chiuso per poter realizzare la segnaletica e qui un’altra sorpresa: di stalli per i bus neanche l’ombra ma tutti per le auto, 175, compresi due posti per disabili.

Avevamo parlato di “mistero” perché non era arrivata alcuna comunicazione ufficiale sul nuovo cambio di destinazione ma, a meno di errori nel tracciamento della segnaletica, era chiaro che al Comune avessero cambiato di nuovo idea.

La nuova delibera

E infatti con delibera numero 38 del 1 aprile 2022, del commissario del Comune, Leonardo Santoro, si destina il parcheggio “solo alla sosta delle autovetture”. Sempre grazie a questa delibera, veniamo a sapere che la decisione è stata presa, non è dato conoscere sulla base di quale criterio, nel corso di una riunione dello scorso 21 marzo, presieduta da Santoro, alla quale hanno partecipato la dirigente del Dipartimento Servizi Territoriali e Urbanistici, Antonella Cutroneo, e il presidente dell’Atm, Giuseppe Campagna.

Il Dipartimento riceve anche mandato “di reperire spazi di sosta per i bus turistici in strade limitrofe all’area pedonale Duomo”.

Per ora non si paga, poi sì

Fermo restando che, in futuro, la decisione potrebbe cambiare di nuovo e toccherebbe rifare la segnaletica, per il momento resta in città il caos delle autolinee e dei bus turistici per avvantaggiare, invece, i parcheggi delle auto. Si rischia, però, di fare i conti senza l’oste. Il parcheggio, aperto tre anni fa, si è sempre riempito ma perché gratis.

A breve, invece, anche se non c’è ancora una data ufficiale, diventerà a pagamento. Già adesso, con le sole strisce blu tracciate e quindi il semplice dubbio che si possa pagare, i posti liberi si trovano più facilmente. Quando partirà davvero il parcheggio a pagamento si rischia che resti mezzo vuoto. E quel mezzo poteva essere destinato ai bus.