Elezioni Messina 2022

Messina. Russo: “Mai più ritardi nello spoglio, formiamo presidenti e scrutatori”

MESSINA – Da giorni assiste allo spoglio infinito a Palazzo Zanca. Lì, nella sala consiliare, dove l’Ufficio centrale elettorale procede alla verifica e cerca di rimediare a diversi errori, riaprendo i plichi quando è necessario. Alessandro Russo (nella foto), consigliere comunale uscente del Partito democratico e probabile eletto nella lista “Franco De Domenico sindaco“, riflette sulle ragioni dell’incredibile ritardo nello spoglio elettorale. Nove giorni dopo le elezioni amministrative, si sta ancora procedendo alla verifica per quanto riguarda le preferenze.

“Abbiamo violato il diritto al voto per risparmiare 4 euro?”

Per Alessandro Russo, le priorità, in prospettiva futura, sono “formare presidenti e scrutatori sulle regole elettorali, votare due giorni e non confondere più l’elettorato con le liste civette. Abbiamo violato il diritto costituzionale al voto per il risparmio di cassa di 4 euro? Per pagare solo un giorno gli scrutatori? Una vergogna che chiama in causa il legislatore. A volte, per votare, bisognava attendere più di 50 minuti. È normale che gli anziani siano tornati a casa. In più ci sono stati elettori, e mi risulta che siano stati in tanti, impossibilitati a uscire e che avevano fatto richiesta per votare. Una richiesta rimasta inascoltata”.

“In base al principio di responsabilità – ritiene il consigliere uscente del Pd – qualcuno deve pagare. Non possiamo fare finta che non sia successo nulla. Stiamo parlando del diritto di voto. Il 55 per cento è un dato impressionante per la storia di Messina. Significa che la metà dei messinesi è rimasta a casa”.

“Troppe liste hanno confuso l’elettorato e frammentato il voto”

“Una delle ragioni del ritardo nello spoglio – afferma Russo a Palazzo Zanca – è la presentazione di troppe liste, nate con l’obiettivo di frammentare il voto. Si è cercato scientemente di raggiungere il 40 per cento con tante liste civetta. Su più di 20 liste, solo otto hanno ottenuto i seggi”.

“Si tratta di un disegno politico delle coalizioni – sostiene l’esponente del Pd – per confondere l’elettorato, frammentando il voto e raccogliendo il voto fino ad arrivare le case delle persone”.

Ma non è questo lo scopo di chi si candida? “Per carità – spiega Russo – in una democrazia funzionante sarebbe l’ideale ma con lo scopo di ottenere il 40 per cento e basta, senza disegno politico, assisitamo a una simile distorsione. Tutto questo, con le nove liste per Basile e le otto per il centrodestra, mentre noi del centrosinistra ne avevamo quattro, comporta un rallentamento della procedura di spoglio e di verifica”.

“Costretti a trovare centinaia di scrutatori e decine di presidenti alla prima esperienza”

Spiega il consigliere comunale uscente: “Con tutti questi candidati, il numero di abitanti di Messina imparentati con scrutatori e presidenti di seggio era altissimo. Di conseguenza, Corte d’appello e Comune hanno dovuto trovare decine di presidenti e centinaia di scrutatori alla prima esperienza. E questo è il risultato a causa della loro imperizia. Da qui dati che non corrispondono, voti di lista assegnate due o tre volte… Bisogna fare un plauso pubblico al seggio centrale e al presidente Bonanzinga perché stanno ricostruendo fedelmente, il più possibile, il voto degli elettori. Stanno facendo un lavoro accuratissimo, sezione per sezione”.

“Solo per fare due esempi tra i moltissimi errori: il voto disgiunto per il candidato sindaco è stato a volte conteggiato male e i voti per due uomini o due donne assegnati tutti e due e non solo uno. Da qui la necessità della cura certosina – evidenzia Russo – da parte dell’ufficio centrale per rimediare a questi disastri”.

Il giudice Bonanzinga a Palazzo Zanca

“Occorre istituire un albo e formare presidenti di seggio e scrutatori”

Che cosa fare in futuro per evitare questa situazione? “A partire dalle regionali va costituito formalmente un albo – propone l’esponente del Pd – anche se la legge non lo riconosce. Bisogna selezionare i presidenti con grande esperienza e formarli. Così come gli scrutatori vanno formati. Non bisogna buttarli così, senza spiegare come funzionano le regole. Non è colpa loro”.

“I soldi pubblici siano spesi per pagare gli scrutatori e teneri aperti i seggi due giorni”

Ma non è finita: “È inconcepibile che, nel 2022, ci sia una procedura così farraginosa tra amministrative e vari referendum fissati in un giorno solo. ll tutto per la tendenza stucchevole a pensare che la democrazia sia un costo. Se si vota, massimo momento per una democrazia, i soldi pubblici vanno spesi per pagare gli scrutatori, i presidenti e, soprattutto, per tenere aperti due giorni i seggi. Basta con questa vergogna che altera la democrazia”.