societa'

Messina, scout e detenuti insieme al rifugio Sant’Eustochia

MESSINA – Gli scout dell’AGESC hanno vissuto un’esperienza di confronto e crescita alla Coop Overland: 15 ragazzi provenienti da varie parti della Sicilia si sono incontrati per affrontare la tematica del carcere, della rieducazione e del reinserimento sociale.

I ragazzi, nell’ambito della Bottega della fantasia “O’ Tappeto – prendi coscienza della realtà carceraria” hanno lavorato insieme agli operatori, al responsabile e agli ospiti del Rifugio Santa Eustochia, svolgendo varie attività della struttura (cura degli animali, dei luoghi, realizzazione del pane e della pizza), incontrando così chi ha sbagliato al di là di ogni barriera e nel superamento dei pregiudizi e delle distanze.

“L’esperienza li ha toccati profondamente, aiutandoli a comprendere l’importanza di fornire sempre una seconda possibilità. Spesso il mondo del carcere è visto come “la monnezza da mettere sotto il tappeto”, gli scout hanno provato invece a vedere la semplicità e la bellezza, anche dove apparentemente sembra impossibile poterla trovare“, spiega Letizia Vezzosi coordinatrice della giornata.

“Overland lo definirei quasi un piccolo angolo di paradiso. Sì. Pare strano ma è così. Ma d’altronde come si potrebbe definire se non così un posto alla cui base ci sono persone che si fidano e credono in persone che hanno saputo ricredere in sé stessi, cosa spesso più difficile del credere negli altri. Stare lì è stata un’esperienza particolare, ma particolare per la sua semplicità, per il suo ambiente familiare e tranquillo; quasi confondibile con una scampagnata tra amici, insomma tutto l’opposto del luogo rigido e dall’aria pesante che si penserebbe immaginando un luogo col suo scopo.”, racconta Francesco, del gruppo Scout Marineo 1.

Effettivamente una giornata intensa, trascorsa dagli ospiti del Rifugio Sant’Eustochia, vissuta in semplicità, tra le attività quotidiane che compongono la vita comunitaria, impreziosita dalle opportunità relazionali, dalle testimonianze reciproche che gli ospiti e gli scout dell’AGESCI hanno avuto modo di scambiarsi.

Immagine forte ed emblematica quella del tappeto sotto cui nascondere l’immondizia. Quell’immondizia che a volte non si comprende siano vite umane, vite vissute da famiglie, da figli e da genitori, vite giuste o sbagliate che pur sempre restano vite e per questo hanno il sacrosanto diritto di essere ritenute tali.

Overland Onlus fonda le sue radici negli insegnamenti spirituali, religiosi ed educativi di Padre Annibale Maria di Francia ed allo stesso modo il Rifugio Sant’Eustochia è un pò il quartiere avignone dei giorni nostri, vissuto da chi è ai margini della società, quell’ “immondizia” sociale da nascondere sotto il tappeto, di cui Overland si prende cura, forgia e tempra alle buone pratiche.

Al Rifugio si respira aria nuova, di famiglia, aria pura per chi ha voglia di riprendere in mano le retini della propria vita e gridare ad un cambiamento.

Il carcere è certamente un luogo di pena, non vogliamo affatto sminuire il ruolo che ricopre, ma la reclusione carceraria senza la rieducazione, senza le condizioni ambientali e sociali per la conversione e le opportunità di reinserimento, ricopre lo stesso ruolo di quel tappeto. Confidiamo in riforme ministeriali, che siano più vicine, sopratutto dal punto di vista finanziario, ad Enti e ad Associazioni che come Overland, si adoperano e credono nel diritto di tutti di riprendere da dove la loro vita si è interrotta, dicono dalla cooperativa.

Il nostro ringraziamento va, oltre che ai ragazzi intervenuti, ai Capi Scout dei vari reparti, a Letizia Vezzosi come capo scout ma soprattutto di responsabile dell’area educativa della casa circondariale di Messina Gazzi, al sacerdote Don Ermanno che assiste spiritualmente la popolazione del penitenziario messinese, al direttore del Carcere Angela Sciavicco, al Magistrato di Sorveglianza Valeria Curatolo, che hanno reso possibile la giornata.