C’è lo stato di emergenza e Messina è commissariata. La soluzione a Calatabiano viene rinviata di 24 ore

AGGIORNAMENTO ORE 19.30: Nuova riunione oggi pomeriggio tra il capo della Protezione Civile nazionale, Fabrizio Curcio, il dirigente regionale della Protezione civile regionale Calogero Foti ed i tecnici sui possibili interventi da adottare sulla condotta idrica. Al termine dell’incontro, è emerso che bisognerà aspettare almeno sino a domani prima di approvare il progetto relativo ad nuova tubazione flessibile da inserire all’interno o all’esterno di quella danneggiata. Dal momento dell’approvazione passeranno altre 24-48 ore per far arrivare il materiale necessario ai lavori dalla Germania. Nella migliore delle ipotesi, i lavori potrebbero iniziare martedì e concludersi nell’arco di tre 3-4 giorni. Questo potrebbe riportare ad una situazione di normalità alla fine della prossima settimana. Ottimista, in tal senso si mostra l’assessore comunale De Cola; Cucio e Foti preferiscono non sbilanciarsi sui tempi.

La soluzione ufficiale era attesa nella giornata di giovedì, poi rinviata di 24 ore ma, adesso, trascorse le 24 ore, non c’è ancora. E’ stata individuata e sarà varata nelle prossime ore, ma il capo della Protezione Civile nazionale, Fabrizio Curcio, arrivato a Messina, non vuole sbilanciarsi: “Speriamo di avere la decisione definitiva in qualche giorno o anche prima. Al vaglio ci sono un paio di soluzioni tecniche che, prima di essere varate, vanno analizzate nel dettaglio perché per i lavori, a frana in corso, bisogna essere molto cauti. Capiamo che le persone siano stremate ma stiamo facendo il possibile per trovare soluzioni urgenti".

La soluzione prevista è quella di una nuova tubazione flessibile da inserire all’interno o all’esterno di quella danneggiata, in modo tale da resistere al movimento franoso. Appena sarà approvata, bisognerà attendere l’arrivo dei materiali dalla Germania e poi potrà essere realizzata in breve tempo, due o tre giorni. Ma non è stata abbandonata neppure l’idea di realizzare un bypass a monte, della lunghezza di un chilometro o un chilometro e 200 metri, che potrebbe anche diventare la nuova condotta definitiva. In questo caso, per la realizzazione servirebbero un paio di settimane ed è probabile che entrambi gli interventi vengano messi in campo per superare l’emergenza attuale ed evitare che il danno si ripeta in futuro. “Ci riserviamo di valutare entrambe le ipotesi, ed anche altre, in modo più specifico – riprende Curcio –. Bisogna valutare i tempi per il bypass e mettere in campo la soluzione più rapida. Subito dopo aver superato l’emergenza si valuterà attentamente il problema infrastrutturale, ma non ora”. Ma quando sarà superata l’emergenza? “Non sono in grado di dare tempi. La frana è in continuo movimento e le analisi tecniche effettuate martedì scorso si sono rivelate inattuabili”.

Con estremo ritardo, visto che la crisi idrica è iniziata due settimane fa, sembra finalmente essersi messa in moto la macchina di aiuto nazionale. Il Consiglio dei ministri ha dichiarato lo stato di emergenza e stanziato 2 milioni, che vanno ad aggiungersi al milione previsto dalla Regione. Entro la mattinata verrà nominato il commissario per l’emergenza, che sarà il dirigente regionale della Protezione Civile, Calogero Foti. Già ieri, in Prefettura, erano presenti venti uomini della Protezione Civile nazionale, ai quali se ne aggiungeranno altrettanti di quella regionale. “Il commissario sarà dotato di una struttura fortemente partecipata dal dipartimento nazionale – prosegue Curcio -. Il gruppo tecnico sarà nutrito, con persone specializzate su acquedotti e reti idriche, che affiancheranno i tecnici locali. Un altro gruppo, invece, lavorerà per potenziare la gestione emergenziale fin quando il problema non sarà risolto”. Da ieri, quindi, Messina è stata commissariata dal governo nazionale e dal governo regionale per quel che riguarda la gestione dell'emergenza.

Ieri la situazione era persino peggiorata perché già dalla prima mattinata era “saltato” il collegamento tra gli acquedotti Alcantara e Fiumefreddo, a Forza d’Agrò. Era stata, dunque, interrotta anche l’erogazione dell’Alcantara, da 300 litri al secondo, e l’erogazione idrica era calata da metà ad un quarto del normale. I tecnici di Siciliacque hanno lavorato tutto il giorno per sostituire la valvola rotta e alle 22.20 è stato dato inizio all’immissione di acqua, con l’obiettivo immediato di aumentare la portata fino a 400 litri al secondo. I disagi proseguiranno anche oggi perché serviranno parecchie ore affinché l’acqua arrivi nei rubinetti delle case, fermo restando che in alcune zone, soprattutto in quelle più alte e nella parte nord della città, il liquido non è arrivato neanche nei giorni scorsi. Proprio a causa del guasto al bypass, l'Amam non ha indicato gli orari di distribuzione odierni ma si è limitata al periodo della giornata. I serbatoi saranno aperti tutti di mattina, tranne Cep, Valleverde e Tremestieri alto, che saranno aperti di pomeriggio.

(Marco Ipsale)