Il Codacons presenta un esposto in Procura. Autonomia e libertà ai consiglieri: “Sfiduciate il sindaco”

Continuano le reazioni sull’emergenza idrica. Mentre Codacons presenta un esposto Libero Gioveni chiede una seduta aperta del consiglio comunale e Art.1 Autonomia e libertà rompe il silenzio con un appello ai consiglieri affinchè invece di fare teatrino presentino la mozione di sfiducia.

Il presidente del movimento Art.1 Autonomia e Libertà" Alessandro La Cava, vicino al governatore Crocetta, interviene su una crisi che “ha ulteriormente mortificato Messina e umiliato i suoi abitanti costretti ad elemosinare qualche litro d'acqua per le strade cittadine.Abbiamo ritenuto opportuno non giudicare fin da subito le prime carenze di questa amministrazione perché era necessario darle il tempo di prendere confidenza con la gestione della cosa pubblica.Oltre due anni di fallimenti e di mortificazioni,in ogni settore,non sono però più tollerabili. Una cosa però vogliamo dirla con estrema franchezza e ci rivolgiamo ai tanti consiglieri che oggi gridano allo scandalo.Il popolo messinese ha già da tempo,nei fatti, sfiduciato l'attuale sindaco di Messina e voi,delegati dal popolo a rappresentarlo in aula consiliare,continuate a fare teatrino sulla opportunità di sfiduciarlo o sulla necessità che sia lui a dimettersi.Noi riteniamo che la politica sia una cosa seria fatta da gente onesta ma anche capace e che la volontà popolare debba sempre essere anteposta agli interessi personali pertanto vi chiediamo di staccare definitivamente la spina avviando quel processo condiviso che inevitabilmente deve portare al l'unica soluzione possibile per ridare dignità a Messina ed ai messinesi ,sfiduciare Accorinti!”.

Il Codacons nel frattempo ha presentato un esposto in procura. “Anno Domini 2015: più di mezza città rimane senza acqua. E' l'allucinante realtà i messinesi hanno vissuto per una settimana. Nell'Italia del dissesto idrogeologico sempre più devastante è bastata una frana per causare la rottura della condotta dell’acquedotto di Fiumefreddo ed a lasciare a secco la città.Quella che sembrava la "solita" interruzione temporanea si è incredibilmente prolungata nel tempo, tanto da costringere alla chiusura scuole, uffici pubblici, negozi, paralizzando la vita quotidiana di migliaia di persone.E i messinesi, di questa surreale situazione, hanno ancora una volta pagato il conto: costretti a sopportare lunghe attese per rifornirsi dalle (poche) autobotti, incolonnati con bottiglie e bidoni di fronte agli unici due punti di distribuzione del prezioso liquido, taglieggiati dagli sciacalli che hanno subito profittato della situazione per lucrare sulla drammatica mancanza d'acqua, hanno subito disagi inaccettabili e ingiustificabili. Il Codacons ha già presentato un esposto in Procura ipotizzando i reati di interruzione di pubblico servizio e di omissione di atti d'ufficio, chiedendo di verificare la sussistenza di presupposti di reato per la insufficiente gestione dell’emergenza per carenza idrica da parte degli organismi pubblici a ciò preposti e con l'aggravante della estensione del territorio colpito da tale abuso e dal protrarsi di una situazione di gravità inaudita.

Mancanze e lungaggini di ogni sorta, insieme all'assenza di fonti di approvvigionamento alternative, hanno trasformato un incidente tutto sommato circoscritto in una vera e propria emergenza collettiva, e per questo – spiega l'avv. Antonio Cardile (Presidente provinciale del Codacons)-la nostra associazione si è già attivata per la tutela dei messinesi. Non solo: il Codacons sta raccogliendo la manifestazione d'interesse da parte dei cittadini messinesi che intendono ottenere il risarcimento per disagi patiti per una settimana.

Tutti gli interessati potranno inoltrare la pre-adesione all’azione direttamente dal sito internet www.codacons.it

Torna sull’argomento il consigliere comunale Udc Libero Gioveni attraverso la proposta di una seduta aperta del consiglio comunale. “Adesso che l'emergenza idrica sta rientrando, spero che i mi ei appelli passati, le mie reiterate richieste di affrontare una volta per tutte l'emergenza idrica in città, vengano finalmente accolte dalla POLITICA! Da 2 anni vado richiedendo la convocazione di una seduta aperta del Consiglio Comunale alla presenza oltre che del sindaco e dei vertici dell'Amam, anche di tutta la deputazione regionale messinese. Mi preme precisare che i miei numerosi appelli , non erano subordinati soltanto alle possibili interruzioni dell'erogazione idrica frutto delle frane (poi avvenute) sulla condotta del Fiumefreddo con ipotesi dell'alternativa rappresentata dalla condotta dell'Alcantara gestita da "Siciliacque", ma anche, in tempi fuori dal'emergenza, di risolvere i disagi, specie nella stagione estiva, per la considerevole diminuzione della portata e delle consequenziali riduzioni nell'erogazione nelle abitazioni! Sono assai numerose, infatti, le zone nella nostra città, dove in tempi normali e fuori dall'emergenza, il prezioso liquido ARRIVA COL CONTAGOCCE nei rubinetti di tanti esasperati utenti, e tutto questo, nel 2015 E' INAMMISSIBILE!” Gioveni ribadisce quindi la richiesta di una seduta aperta interamente dedicata alla problematica “al fine di pianificare tutti quegli interventi infrastrutturali e tecnici, sia a breve che a lunga scadenza”.

R.Br.