Emergenza idrica, Unione Nazionale Consumatori presenta la class action contro l’ Amam

Unione Nazionale Consumatori presenta la class action contro Amam per l'emergenza idrica della città.

Alla conferenza stampa che si è svolta ieri mattina erano presenti anche alcuni consumatori che hanno già aderito alla class action e che hanno testimoniato i disagi patiti in questi giorni: c’erano ad esempio il signor Orecchio Daniele, figlio unico di due genitori disabili, che – si legge in un comunicato – ha riferito la drammatica situazione e l'assenza di un supporto da parte delle istituzioni, la sig.ra Concetta Barbera, titolare di una casa di riposo, costretta a recarsi in spiaggia a prendere acqua di mare per far fronte all'emergenza igienico-sanitaria e la sig.ra Rosa Campanile, invalida, che ha raccontato le enormi difficoltà che ha per poter raccogliere e trasportare acqua dai bidoni

Il Presidente dell'UNC di Messina, Mario Intilisano, spiega che "indipendentemente dalle numerose colpe e responsabilità che si possono riscontrare rispetto a quello che sta accadendo in queste ore a Messina, dal punto di vista legale la class action è possibile solo nei confronti dell'Amam, la quale , nella Carta dei servizi e nei contratti aveva garantito di poter erogare il servizio anche in mancanza di una fonte di approvvigionamento, cosa evidentemente non avvenuta dopo la frana lungo il tracciato dell'acquedotto Fiumefreddo. Da qui la possibilità di ottenere un risarcimento per i cittadini di Messina"

Intilisano precisa ancora che nella Carta dei servizi dell’azienda c’è scritto che "l'Amam utilizza un sistema distribuivo che prevede l'interscambio di varie fonti di approvvigionamento, al fine di garantire l'alimentazione minima alle utenze anche in caso di fuori servizio di una delle suddette fonti primarie".

"Questo interscambio non è mai stato realizzato ed attuato. Se ci fosse stato, il disagio dei consumatori di Messina sarebbe stato, evidentemente, minimo e non sarebbe durato per così tanti giorni" commenta Intilisano.

I legali dell'associazione hanno stimato un indennizzo forfettario minimo di 25 euro per ogni giorno di interruzione della fornitura, cifra che raddoppia a 50 euro in caso di presenza di malati, anziani, neonati. La cifra dipende da quanto previsto sempre nella Carta dei servizi dell'Amam, che prevede un "rimborso forfettario di € 25 per il mancato rispetto degli standard ……. con un massimo di € 125".

L' Unione Nazionale Consumatori ricorda che per aderire all'azione è necessario soddisfare i seguenti requisiti: 1) Essere titolare di utenza individuale o condominiale Amam; 2) Avere la propria utenza ubicata in zona ove la fornitura idrica è cessata; 3) Sottoscrivere lo specifico modulo di adesione presso la sede dell’Associazione in Messina Via San Filippo Bianchi 48 (nei seguenti orari Lunedì, Martedì, Mercoledì, Giovedì e Venerdì dalle ore 09.00 alle 11.30 ed il Lunedì e Mercoledì pomeriggio dalle ore 16.00 alle 18.30); 4) Rivestire la qualifica di consumatori (ossia non avere l’utenza destinata ad attività commerciali o professionali); L’adesione sarebbe riservata ai soli soci UNC, ma, stante l’eccezionalità del momento, per iscriversi all'associazione basterà versare l'importo simbolico di soli € 5,00, a titolo di rimborso spese.

Dall’associazione fanno sapere che i non consumatori (professionisti, aziende, esercenti commerciali) che hanno subito un danno non potranno aderire alla class action ma potranno agire individualmente, anche con l’assistenza del Comitato di Messina dell’Unione Nazionale Consumatori, per il risarcimento del danno subito. Per avere ulteriori informazioni sulla class action, l’associazione dei consumatori mette a dipsoszione i social media twitter (@consumatori_me), facebook (Consumatori Messina) e sul sito internet dell'UNC di Messina (www.consumatori.messina.it), oppure l'email appositamente attivata: amamclassaction@consumatori.messina.it.

Intanto, il CODACONS , che con l'Unione Nazionale Consumatori sostiene anche la class action, “invoca anche un sollecito intervento della magistratura per accertare se vi sia stata una mancata adozione di idonei provvedimenti”.