Erogazione verso la normalità ma la frana incombe ancora. La Rosa: “Nulla da rimproverarci”

800 litri al secondo rispetto ad una portata standard di 970, con tre pompe attive su quattro. L’erogazione idrica ha raggiunto quasi la normalità dopo una settimana campale e fino a ieri c’erano ancora zone, soprattutto quelle più alte, che non avevano ricevuto neppure una goccia d’acqua. Una situazione insostenibile che si è cercato di tamponare con l’arrivo delle autobotti ma che ha lasciato il segno su una popolazione sfinita, anche perché la tregua potrebbe essere solo momentanea.

Ne abbiamo parlato con il direttore generale dell’Amam, Luigi La Rosa: “Non ci sono segnalazioni di posti che non abbiano ricevuto affatto acqua, benomale sta arrivando ovunque, anche se in alcune zone restano ancora disagi perché la chiamata, ovviamente, è stata fortissima. Ieri sera alcuni serbatoi hanno chiuso alle 16, altri alle 17 e alle 18, l’ultimo alle 18.30. Oggi dovrebbero chiudere più tardi perché la richiesta dovrebbe essere inferiore”.

A questo punto possiamo dire che il problema è definitivamente risolto? “Assolutamente no – risponde La Rosa – perché a Calatabiano sta ancora piovendo dopo i temporali di ieri. La condotta finora non ha avuto problemi ma prima di poter essere tranquilli dobbiamo fare ulteriori verifiche poiché c’è una frana attiva sulla quale ancora nessuno è intervenuto. Protezione Civile, Genio Civile e Forestale si sono recati sul posto e dovranno concertare azioni sia immediate sia più a lungo termine”.

Quali saranno, invece, le azioni da parte dell’Amam? “Bisogna ancorare la condotta al substrato roccioso – prosegue il direttore – ma per farlo ci vuole un minimo di progettazione, un’indagine geologica e sondaggi per valutare la profondità, oltre al fatto che servono le necessarie autorizzazioni in rispetto delle leggi sismiche. Possiamo al massimo iniziare a piantare i pali e sto facendo un progetto che spero di completare in questa settimana per poi affidare i lavori”.

La Rosa ne ha per tutti e ritiene l’Amam parte in causa esente da colpe. “Meglio di così non si poteva fare, forse solo la Nasa ci sarebbe riuscita. Abbiamo sollecitato la convocazione dell’unità di crisi e poi non siamo stati invitati, non sappiamo cos’abbiano deciso, penso che almeno ci arriverà qualche comunicazione…”.

Il Genio Civile ha chiesto di completare le opere di protezione della condotta del Fiumefreddo ed ha evidenziato la necessità di realizzare nuovi pozzi in città. “Se un giorno ce ne vorranno parlare ce ne renderemo conto – continua La Rosa -… Per la protezione della condotta stiamo facendo la nostra parte ma non siamo i soli a dover agire. E se qualcuno conosce altre fonti di approvvigionamento ce lo venga a dire”.

Ma è stata utile, almeno, l’opera della nave cisterna? “E’ arrivata in contemporanea all’acqua del Fiumefreddo, è stata un ausilio per riempire il serbatoio Torre Vittoria e ci ha consentito di trasferire l’acqua prevista lì in altri serbatoi. La nave ha portato 5mila metri cubi di acqua rispetto ai 100mila giunti dal Fiumefreddo. E’ stata quindi utile per il 5 %”.

Dissesto idrogeologico a parte, il vero problema emerso è l’impossibilità di usufruire della condotta alternativa, quella dell’Alcantara, interrotta da sette anni ad Alì e a Santa Margherita. E ciò che più fa balzare dalla sedia è il fatto che una soluzione tampone, il bypass di collegamento con la condotta del Fiumefreddo, all’altezza di Forza d’Agrò, sia stata realizzata in poco più di una mattinata. La domanda è allora d’obbligo: perché il bypass non è stato creato prima? “Perché non si poteva stabilire il punto preciso in cui andava fatto – chiarisce il direttore dell’Amam -. Alla fine è stato a Forza d’Agrò perché lì le due condotte sono vicine e le quote altimetriche consentono il passaggio ma anche in funzione del fatto che la frana è avvenuta a Calatabiano. Se la frana si fosse verificata dopo Forza d’Agrò, in direzione Messina, un bypass lì non sarebbe servito a nulla e non si possono creare collegamenti preventivi in tanti punti delle condotte. Il bypass è una soluzione tampone ma la vera soluzione è il ripristino della condotta dell’Alcantara ad Alì e a Santa Margherita. Più volte abbiamo sollecitato Siciliacque alla riparazione, senza risultati. L’Alcantara è stato progettato per Messina e, anche se non ci fosse richiesta costante, deve essere mantenuto efficiente, è un obbligo previsto dalla concessione. Messina deve poter essere messa in grado di accedere all’acqua dell’Alcantara in qualsiasi momento, ad esempio nei periodi di magra estivi”.

L’altro problema, infine, è quello del costo elevato. “Ma questo è un altro discorso – prosegue La Rosa – perché in determinate situazioni di emergenza, come quella appena trascorsa o per un mese estivo all’anno, non sarebbe un problema acquistare anche a 69 centesimi al metro cubo, che è il prezzo stabilito per la Regione. Poi è chiaro che il discorso va affrontato per consentire a Messina di poter attingere tutto l’anno. La deputazione messinese deve concordare una riunione con la Regione per trovare soluzioni. Una, ma non l’unica e comunque insufficiente, potrebbe essere quella che la Regione rinunci alla sua parte di profitto, il 25 %”.

Al momento, tra l’altro, il bypass non è ancora attivo. “Servono tre o quattro ore di lavoro – conclude – e l’operazione sarà svolta nel momento in cui saremo a regime col Fiumefreddo perché sarà necessario interrompere l’erogazione e nessuno dovrà avere fastidi per questo. Resta in ogni caso una soluzione d’emergenza perché la portata massima del Fiumefreddo è di 970 litri al secondo e non si può aggiungere altra acqua a quella. L’Alcantara ha una portata di 350 litri al secondo ma serve anche altri Comuni dello Jonio messinese. Buona parte potrebbe essere travasata ma solo a completamento della portata di 970 litri al secondo, quando il Fiumefreddo non riesce a garantirla, oltre non si può andare. Per garantire più di 970 litri al secondo provenienti dallo Jonio l’unica soluzione è quella di riparare la condotta dell’Alcantara nei punti in cui è interrotta”.

(Marco Ipsale)