Coronavirus

“Messina Si-Cura” il progetto di rilancio del Comitato Azione di Calenda

La politica inizia a muoversi in vista della Fase 2, quella in cui, si presume la democrazia “congelata”, riprenda a funzionare in pienezza. Il Comitato Messina in Azione di Carlo Calenda, constatando che l’Amministrazione Comunale e le altre Istituzioni, si stanno accingendo – con palese ritardo – a una mera programmazione della ripartenza economica post-coronavirus, mette a disposizione della cittadinanza il suo progetto, con pre-analisi affidata a esperti professionisti del settore della compliance, di un Piano Organizzativo comunale intitolato “Messina Si-Cura”.

La proposta di Messina in Azione

«La proposta si sviluppa in quattro fasi interconnesse, dinamiche e funzionali al controllo della riapertura delle attività», spiegano gli attivisti, «Se si considera l’ipotetico effetto “di ritorno” del virus nei prossimi mesi, Messina deve essere pronta al contenimento dell’epidemia e a una risposta economica decisa. Il progetto prevede step di raccolta dati e previsioni sanitarie, Team di Coordinamento, istituzione di un Dipartimento Comunale Speciale COVID-19 che potrà consentire, in prima battuta, la riapertura delle attività secondo standard di alta qualità (di tipo aziendale), e successivamente il monitoraggio e la implementazione del modello organizzativo sulla base di sistemi tecnologici di avanguardia.»

“Messina si cura” in 4 fasi

Alle quattro fasi, analizzate più in dettaglio nel documento programmatico, fa seguito una sintesi dei capitoli sugli investimenti da effettuare. «Le operazioni che promuoviamo, e che possono concorrere a evitare il collasso economico post-emergenziale del tessuto produttivo messinese, riguardano gli investimenti sulle tecnologie, la promozione del territorio in un’ottica di rilancio del comparto turistico-alberghiero e agroalimentare e la creazione di un Fondo di Garanzia che eroghi prestiti a fondo perduto o a tassi agevolati alle imprese, con ulteriore abbattimento degli oneri di accesso al credito». Questo Fondo, specifica Messina in Azione, «Servirà a sostenere le imprese nelle spese di affitto e, soprattutto, nelle attività di sanificazione e acquisto di DPI. Questi ultimi punti sono condizioni necessarie per tenere la saracinesca alzata, per evitare quelle che saranno le sanzioni e revoca della licenza in caso di ispezioni».

Rilancio stabile e duraturo

Il Comitato afferma in modo deciso che «questi sono punti fermi in cui crediamo e su cui siamo pronti a lavorare, di concerto con le istituzioni e le altre parti politiche, e ad adattare al meglio le nostre proposte alla realtà messinese che, siamo convinti, coglierà, dalla crisi, un’opportunità di rilancio sostenibile e duraturo. Le nostre risposte ai problemi non sono slogan o roboanti proclami ma è l’impegno a mettere in atto programmi razionali e sistematici per venire incontro ai bisogni dei cittadini, al posto di una spesso immotivata narrazione della paura. Questa è la cultura di Azione»