Politica

Messina Social City, Sferro a testa alta in commissione: ecco il piano gestionale

Confronto con qualche polemica che però non hanno intimorito “il nuovo arrivato” in settima commissione consiliare, ieri, durante la presentazione del neo direttore generale di Messina Social City Carmelo Sferro. Il dirigente è stato nominato dal sindaco De Luca in sostituzione di Natale Trischitta, insediatosi ad agosto 2020 e dimessosi dopo soli 4 mesi.

La convocazione è del presidente Dino Bramanti che ha voluto “fugare ogni polemica in merito al suo luogo d’origine” e fare luce “sul percorso che ha portato alla nomina di Sferro”.

Fiumedinisano doc, 53 anni, Sferro è laureato in giurisprudenza e giovanissimo si è dato all’associazionismo con le sigle dei lavoratori cristiani, ricoprendo incarichi di responsabilità regionali e nazionali nei servizi educativi e di patrocinio e assistenza sociale. Esperto di politiche del lavoro e formazione professionale, ha svolto attività per quasi trenta anni nei servizi educativi di istruzione e formazione professionale delle ACLI, l’Enaip, ricoprendo incarichi direttivi a livello regionale e nazionale. È stato progettista, formatore e coordinatore didattico, direttore della Scuola Siciliana di Servizio Sociale. Nel Settembre 2018 è stato nominato Direttore Nazionale dell’ANFE (Associazione Nazionale Famiglie Emigrati).

Durante la seduta il nuovo direttore generale della società comunale che si occupa di servizi sociali ha presentato il suo nuovo piano gestionale dell’ente strumentale del Comune di Messina, voluto dall’amministrazione De Luca. Nato nel marzo del 2019 ha il compito di provvedere alla gestione e alla produzione dei servizi sociali sul territorio, per soddisfare il bisogno della collettività e promuovere lo sviluppo sociale, culturale, economico e civile della comunità locale.

Base fondamentale di lavoro è la mappatura dei bisogni dei cittadini, soprattutto quelli in condizione di disagio ovviamente e delle risorse dei servizi sociali esistenti. Decisivo, tuttavia, è il recupero della memoria storica di tutti gli attori, per riportare alla luce il percorso di cambiamento del tessuto sociale cittadino, l’evoluzione socio economica, l’evoluzione del servizio sociale professionale.