Cultura

Messina. Tante persone in visita alla chiesa arabo normanna di Santa Maria di Mili. FOTO

MESSINA – Tanto pubblico domenica scorsa alla chiesa Santa Maria di Mili resa fruibile per una mattinata da Archeoclub dello Stretto. Neanche il tempo uggioso è riuscito a scoraggiare le moltissime persone, soprattutto giovani, che domenica non hanno voluto perdere l’occasione dell’apertura straordinaria della chiesa Santa Maria di Mili nell’ambito della XXVIII giornata nazionale “Chiese Aperte” di Archeoclub D’Italia.

Oltre duecento infatti le presenze che si sono registrate nell’arco della mattinata e che si sono incantate davanti all’architettura e alla storia della piccola abbazia. Fatta edificare dal conte Ruggero nel 1091, è tra le primissime testimonianze arabo-normanne in Sicilia e sembra essere la “matrice”, la simulazione fatta prima di avviare la fabbrica delle poco distanti chiese basiliane di San Pietro ad Itala e dei Santissimi Pietro e Paolo d’Agrò a Casalvecchio.

I ragazzi del CtgLAG di Mili San Pietro guidati dal professore Sebastiano Busà hanno fatto da Ciceroni ai visitatori giunti anche da fuori città e che hanno manifestato la loro gioia per aver potuto godere di tanta
bellezza. L’evento è stato impreziosito dalla performance musicale dei giovani studenti dell’Istituto Comprensivo Tremestieri ed è stato anche l’occasione per ammirare la mostra di costumi dell’epoca allestita dagli studenti del Liceo Artistico “Basile” e di acquarelli raffiguranti il prospetto della chiesa.

Tante presenze

“La presenza dei tanti visitatori in occasione di questa apertura straordinaria è la testimonianza reale del desiderio di riappropriarci dei nostri tesori – dicono dall’Archeoclub dello Stretto – un desiderio colto da monsignor Scimone che ha manifestato gioia per l’imponente partecipazione ed ha auspicato la possibile apertura anche periodica della chiesa”.

Tra le presenze, anche qualificati addetti ai lavori e rappresentanti delle Istituzioni, il Direttore dell’Ufficio per i beni culturali ecclesiastici dell’Arcidiocesi di Messina Monsignor Giovanni Scimone, la Soprintendente ai Beni Culturali e Ambientali di Messina architetto Mirella Vinci e l’architetto Fabio Todesco, docente dell’Università di Messina, profondo conoscitore e studioso della chiesa.

La presidente della sede Archeoclub Area Integrata dello Stretto, Rosanna Trovato, ha voluto inserire l’apertura della chiesa nel programma nazionale Chiese Aperte di Archeoclub d’Italia per dare maggiore input alla conoscenza di un sito di così grande importanza storico-architettonica, ma nel tempo sommerso da procedure burocratiche che ne hanno precluso la fruibilità e ne hanno ostacolato fortemente la valorizzazione.