sanità

Messina, va in ospedale per la pressione e si ritrova con covid e scabbia

Denuncia choc ma ancora tutta da approfondire a Messina, dove i familiari di una 80enne si sono rivolti ai carabinieri di Ganzirri per chiedere accertamenti sul fatto che la donna a fine gennaio scorso è stata ricoverata all’ospedale Papardo per accertamenti, poi ha contratto il covid 19 e la scabbia.

I cari della signora vogliono ora capire se il contagio è avvenuto in ospedale, come loro ipotizzano nella denuncia, e di chi è la responsabilità.

Il contagio in corsia?

La denuncia parla di problemi di pressione e insufficienza renale, che hanno portato la donna al ricovero, in vista di una dialisi. A metà febbraio però la paziente risulta positiva al coronavirus e trasferita al reparto di Malattie Infettive, fino al tampone negativo.

Il contagio di scabbbia

Poi l’episodio che ha allarmato definitivamente i parenti. “Da un paio di settimane lamentava un forte e sgradevole prurito che a suo dire aumentava di notte. Dalla biancheria sporca che mi consegnava per il tramite degli infermieri notavo vistose macchie di sangue”. Il prurito peggiorava e nei giorni seguenti la dottoressa comunicava alla paziente la diagnosi: “Un’infiltrazione di scabbia”, scrive la denunciante nell’esposto presentato ai militari dell’Arma.

Saranno ora gli accertamenti, che cominceranno con l’acquisizione delle cartelle cliniche, a fare luce su quanto accaduto.

Sanità blindata e informazione negata

Nella denuncia, i familiari hanno anche raccontato di un altro risvolto, purtroppo troppo comune a chi entra in rapporto con la sanità, dalla pandemia in poi. Ovvero l’impossibilità di parlare col personale medico, mentre la loro cara era ricoverata, perché le visite sono ancora interdette e al numero indicato per chiedere informazioni non rispondeva mai nessuno.