Politica

Messina. Via don Blasco, accesso di viale Europa ancora chiuso. A maggio l’apertura sul nodo Atm

Un’inaugurazione da campagna elettorale, l’avevamo detto per primi il giorno stesso. A distanza di due mesi esatti da quel 12 febbraio, in via don Blasco resta ancora chiuso persino il collegamento da e verso viale Europa. Non che quando verrà aperto cambierà granché, continuerà a mancare un percorso che possa servire a evitare la via La Farina, ma almeno ci sarà la connessione con via Santa Cecilia.

Ieri è stata giornata di incontri: la mattina a Palazzo Zanca, il pomeriggio in cantiere. Partiamo dal secondo perché riguarda le due questioni più a breve termine: viale Europa, come detto, e il nodo Atm.

VIALE EUROPA “SUBITO DOPO PASQUA”

“Il sopralluogo ha avuto esito positivo – dice il direttore dei lavori, l’ing. Antonio Rizzo -. Risolti i problemi dei semafori e dei collaudi, quel tratto potrà aprire subito dopo Pasqua”, cioè forse tra una settimana, anche se finora tante previsioni sono state smentite.

“A MAGGIO IL NODO ATM”

Ma ancora più importante è il nodo Atm, quello sì che sarebbe un primo importante passo avanti perché consentirebbe un percorso unico da via Salandra a viale Gazzi, quasi due chilometri, praticamente metà della nuova strada. Finalmente sono arrivati i materiali necessari per realizzare la rampa che collega via Maregrosso con via Acireale, attraverso la parte bassa della sede Atm, dove ci sono i binari del tram. “I lavori inizieranno martedì 19 aprile e serviranno quindici giorni” – spiega l’ing. Rizzo. Conti alla mano si arriva ai primi giorni di maggio.

“CINQUE MESI PER IL TRATTO RIFOTRAS”

Servirà più tempo, invece, per risolvere la questione Rifotras, cioè il collegamento tra viale Europa e via Salandra. Il primo affidamento per i lavori di bonifica non è andato a buon fine, ora la responsabile unica del procedimento, Silvana Mondello, comunica che “l’aggiudicazione della gara per lo sgombero dell’area ex Rifotras è tuttora in corso”. Dopo “ci vorranno circa tre mesi solo per la bonifica – spiega l’ing. Rizzo – poi altri due per realizzare la strada”. Cinque mesi, nella migliore ipotesi si arriverà a settembre.

CAVALCAVIA e PONTE SANTA CECILIA, INCONTRO SENZA RFI

Nell’incontro della mattinata, invece, si era parlato degli altri due nodi, quelli che verranno completati, almeno si spera, nel 2023. Il commissario del Comune, Leonardo Santoro, voleva fare chiarezza ma la riunione si è rivelata poco fruttuosa a causa dell’assenza dell’interlocutore principale, Rfi, “per motivi legati ad impegni assunti precedentemente, chiedendo di essere contattati per concordare preventivamente gli ulteriori incontri”.

I due nodi da sciogliere riguardano il cavalcavia e il ponte Santa Cecilia. Il cavalcavia sarà demolito e ricostruito e, nel frattempo, il collegamento dovrebbe essere garantito da una strada su terreni di proprietà di Rfi. Il Comune ha proposto un preventivo a Rfi, senza riscontro.

Per il nuovo cavalcavia, invece, è in istruttoria all’Assessorato regionale territorio e ambiente la pratica di valutazione di incidenza ambientale.

Per quanto riguarda il ponte Santa Cecilia, Rfi ha spostato i sottoservizi, fatto bonifica bellica e demolito le travate metalliche ma non ha ancora avviato le opere di consolidamento delle spalle e delle pile. Fin quando non lo farà, non potranno iniziare i lavori di abbassamento delle quote e realizzazione della nuova strada.