Aggressione sul bus a Messina, si difendono i giovani: nessuna rapina

Restano in carcere i tre giovani fermati due giorni fa dalla Polizia per l'aggressione dell'ambulante cingalese sul bus dell'Atm a Paradiso.

Il diciannovenne Luigi Bruno è dietro le sbarre del carcere di Gazzi, uno dei minorenni è nel centro di accoglienza di Acireale, l'altro è in comunità.

Lo hanno deciso il Gip Eugenio Fiorentino e il Gip presso il Tribunale dei Minori Saia, che hanno ascoltato i ragazzi in interrogatorio di garanzia, alla presenza dei difensori, gli avvocati Daniela Garufi e Salvatore Silvestro.

Bruno e i due minori hanno deciso di rispondere ed hanno fornito una versione dei fatti diversa da quella della vittima, che ha raccontato di essere stato picchiato dai bulli i quali pretendevano di avere gratis la merce che l'ambulante trasportava, in particolare degli occhiali.

Invece i giovani sostengono di non essere mai stati interessati agli oggetti dello straniero, ma di aver reagito ad una sua provocazione, e a lite si sarebbe innestata dopo il battibecco tra l'ambulante e una donna sul bus. I difensori hanno presentato una memoria difensiva a supporto della loro versione.

Ma i due giudici che li hanno interrogati non hanno creduto al loro racconto ed hanno confermato l'arresto.

Le indagini della Polizia proseguono per fare completa luce sulla vicenda.

Il diciannovenne era stato scarcerato soltanto pochi giorni prima, dopo essere stato bloccato insieme ad altri quattro coetanei per il pestaggio di un ventinovenne in un locale di via Garibaldi.

Alessandra Serio