Jonio

Messina, quelle strade “fragili” tra cantieri a rilento e progetti fermi

Prima la chiusura dell’A18 tra Messina Sud e Roccalumera per uno smottamento, poi, appena un paio di giorni dopo la riapertura della tratta, lo stop alla circolazione sulla Statale 114 all’altezza di Capo Alì (nella foto). Solo per puro caso i collegamenti tra Messina e la riviera jonica non sono rimasti interrotti contemporaneamente. Una circostanza che avrebbe avuto esiti disastrosi, non solo per gli enormi rischi per la popolazione, ma anche in termini economici.

“L’80% del traffico commerciale circolante su gomma che attraversa giornalmente lo Stretto di Messina – evidenzia il segretario generale Uiltrasporti Messina, Michele Barresi – proviene o è diretto sulla tratta autostradale Messina-Catania. Nei giorni in cui la A18 è rimasta chiusa per la caduta di un masso, l’unica alternativa viaria è stata la statale 114, con inevitabili e pesanti conseguenze sul traffico che ha attraversato i centri della ionica e danni incalcolabili per imprese e autotrasportatori”.

Oggi a soffrire è invece la SS114. “La mancanza di programmazione di interventi di messa in sicurezza del territorio da un lato e l’inadeguata programmazione della manutenzione delle arterie autostradali dall’altro – incalza la Uiltrasporti – mettono continuamente a rischio il diritto alla mobilità dei cittadini messinesi e della sua provincia, ma anche la sua economia”.

Per il segretario Barresi, “Occorre dare seguito ai progetti fermi dal 2015 per una vera messa in sicurezza della statale 114 già oggetto di eventi simili e allo stesso tempo serve un’adeguata ed urgente riprogrammazione dei tanti cantieri sulle autostrade siciliane spesso aperti per mesi senza che si riscontri una costante e reale operatività, ma pronti nell’emergenza a concludere “miracolosamente” i lavori in tempi record”.