Cassonetti nuovi sulle strade e gps per controllare i mezzi, ma c’è chi fa le pulci ai conti

Il primo sarà sistemato a piazza Duomo. Inizia oggi la collocazione dei 424 cassonetti che Messina ha acquistato pochi mesi fa dalla società Sistema Ambiente, in pratica la Messinambiente di Lucca. Un’operazione portata avanti durante i mesi estivi dal liquidatore Alessio Ciacci che è in qualche modo tornato a casa, lui arriva a Messina da Capannori proprio in provincia di Lucca, per portare in città un po’ di cassonetti che negli ultimi tempi sono sempre più diminuiti. Nel frattempo altri ne sono stati recuperati e ad oggi “la città ha sul proprio territorio circa 3000 cassonetti dei 4000 circa di fabbisogno minimo, altri 400 acquistati dalla municipalizzata toscana (al prezzo più basso a cui Messinambiente abbia mai acquistato cassonetti usati) e adesso via alla loro collocazione”. A spiegarlo è proprio Ciacci che illustra anche in che modo verranno sfruttati i cassonetti pronti a essere messi in strada:circa 270 saranno destinati alla raccolta differenziata, 170 andranno all’indifferenziato, suddivisi tra le sei circoscrizioni.

Ma questa non è l’unica novità, perché Messinambiente ha deciso di puntare proprio sui cassonetti, in attesa di poterli eliminare come a Lucca. Per questo motivo è partita lo scorso lunedì la nuova squadra che si dedicherà in forma continuativa alla manutenzione dei cassonetti cittadini. Una squadra fortemente voluta dal Liquidatore di Messinambiente Alessio Ciacci e dall’esperto-consulente Raphael Rossi, composta da tre operatori ed un autista che si dedicheranno a tempo pieno al miglioramento del parco cassonetti che in città versa in uno stato molto critico.

In contemporanea alla collocazione sulle strade cittadine dei nuovi cassonetti, che durerà circa due settimane, questa nuova squadra di Messinambiente avvia una vera e propria ricostruzione e manutenzione di quelli presenti sulle strade cittadine spesso senza coperchi, con pezzi mancanti o fortemente ammaccati. Sui nuovi cassonetti in distribuzione e poi su quelli che saranno manutenuti, verrà apposto un cartello con le modalità di conferimento e l’indicazione del numero verde per la prenotazione dei ritiri gratuiti a domicilio per gli ingombranti.

“Questa nuova attività, prima affidata all’esterno ed ora internalizzata, permetterà a Messinambiente di risparmiare circa ventimila euro di costi esterni e di gestire con il proprio personale e le proprie officine l’ormai indispensabile attività di manutenzione anche straordinaria del parco cassonetti” dice Ciacci che lancia anche un messaggio ai cittadini: “Invitiamo tutta la cittadinanza a rispettare le corrette modalità di conferimento, di effettuare la corretta e obbligatoria separazione dei materiali laddove presenti i cassonetti della raccolta differenziata e di rivolgersi sempre e soltanto al numero verde per il ritiro dei rifiuti ingombranti”. Appello necessario perché buona parte della riuscita di progetti legati ai rifiuti è nelle mani dei messinesi.

Tornando ai cassonetti e più in generale agli acquisti fatti recentemente da Messinambiente, a puntare la lente di ingrandimento è la consigliera del Nuovo Centrodestra Daniela Faranda, che ormai da qualche mese ha condotto un’attività ispettiva all’interno degli uffici di via Dogali. Aveva chiesto la documentazione degli ultimi dieci anni su acquisti, appalti, forniture, Ciacci ha risposto inviando solo parte di quanto richiesto, spiegando che molte carte sono state acquisite nel tempo dalla Procura e che altre, visto il lungo lasso di tempo, non si trovano neanche più fisicamente negli uffici di via Dogali. La consigliera adesso vuole vederci chiaro e capire se queste operazioni hanno realmente portato beneficio all’azienda a fronte dell’investimento fatto. Messinambiente ha speso 36.209,60 euro per comprare dalla Sistema Ambiente spa i 424 cassonetti che Lucca stava per eliminare. Altri 67.100 euro, praticamente quasi il doppio, sono stati spesi per il servizio di smontaggio, carico , trasporto e rimontaggio curato dalla società messinese MEDITERRANEA.A Unipersonale srl. I contratti risalgono ai mesi estivi, ora si iniziano a vedere i primi frutti.

Non solo cassonetti però. Perché un’altra importante novità per Messsinambiente sono i 10 dispositivi satellitari installati su dieci mezzi e che aiutano a controllare il lavoro di tutti gli operatori. Per sei mesi Messina avrà queste attrezzature fornite dalla GPD srl, una società gestita proprio da un messinese emigrato al nord in cerca di miglior fortuna. Per questi dispositvi Messinambiente ha dovuto sostenere solo le spese di trasporto e manutenzione, in base a come andrà questa esperienza si deciderà se proseguire con l’acquisto.

Novità che arrivano proprio mentre i cittadini si sono messi in fila per pagare la prima rata della Tari, la tassa sui rifiuti, e mentre la città ricomincia a vedere qualche cassonetto troppo colmo e un po’ di sporcizia diffusa.

A proposito di tasse sui rifiuti, sempre la consigliera Faranda e la collega Mariella Perrone voglio informare i cittadini che chi segnalano che la mancata domiciliazione dei bollettini di pagamento, causano l'ulteriore fastidio di doversi recare presso gli uffici comunali dovendo affrontare lunghe file trovandosi disorientati per la confusione causata sia dalla suddetta mancanza che dai tanti disservizi della Amminitrazione comunale. Dal 5 novembre sarà possibile chiedere presso le sedi circoscrizionali la stampa dei bollettini TARES. Una sola la richiesta dalle due consugkiere: accertare che tutte le sedi siano fornite della strumentazione necessaria allo svolgimento dell'attività amministrativa (stampanti, toner, carta e collegamento dati con il Dipartimento Tributi) facilitando gli utenti rendendo concreto decentramento dei servizi.

Francesca Stornante