Da giovedì ferma la raccolta, pronto alle dimissioni il Commissario Di Maria

Da giovedì sera alle 21 la raccolta si è fermata. Non c’è ormai più niente da fare, non basta più neanche tirare la cinghia e cercare di vivere alla giornata, come in realtà è stato fatto negli ultimi mesi. Messinambiente non ce la fa più e non ce la fa più neanche il suo commissario Armando Di Maria che è sempre più vicino alle dimissioni perché pensare di poter andare avanti così è impossibile. Dal turno delle 21 di ieri i mezzi non hanno più potuto effettuare la raccolta perché, come troppo spesso è accaduto negli ultimi mesi, si sono ritrovati carichi di immondizia. Il motivo è presto detto: la ditta che gestisce il servizio di trasporto in discarica ha nuovamente fermato i suoi mezzi. Messinambiente non paga, i debiti aumentano, da mesi si va avanti solo per acconti, ad un certo punto lo stop è inevitabile. “Solamente tre dei nostri articolati sono in funzione, quindi assolutamente insufficienti a smaltire quanto si dovrebbe raccogliere. Gran parte dei mezzi sono ricoverati in officine esterne che, non avendo avuto rimesse di pagamento hanno rallentato o fermato le lavorazioni a causa dell’impossibilità di acquistare i ricambi” ha scritto il Commissario Di Maria. Anche la Ditta fornitrice di gasolio ha già comunicato che non fornirà più carburante già da oggi. In queste condizioni il servizio rimane sospeso.

Ieri il Comune ha versato nelle casse dell’Ato3 la somma di € 1.300.000 all’ATO da trasferire integralmente a Messinambiente per far fronte all’emergenza in corso. La cifra però non è stata girata per intero a Messinambiente. L’Ato3 ha trattenuto 200mila euro, una trattenuta “indebita” per il Commissario Di Maria che con i soldi arrivati è riuscito a pagare lo stipendio ai lavoratori, senza contributi, e solo una rata delle finanziarie che ormai da settimane erano con il fiato sul collo del liquidatore della partecipata. “Con la cifra intera, comunque insufficiente per porre fine all’emergenza, avremmo potuto dare nuovi acconti ai fornitori e placare per qualche giorno gli animi dando così un piccolo segnale a chi da tempo ci consente di svolgere un regolare servizio, visto gli esigui trasferimenti degli ultimi mesi”. Anche la Prefettura è stata chiamata in causa. Il Commissario Di Maria ha già inviato al Prefetto Trotta una dettagliata relazione in cui spiega l’attuale situazione in cui versa Messinambiente, tra debiti con i fornitori, arretrati da pagare, contributi e finanziarie, insomma tutte le necessità della società, alcune delle quali con risvolti penali. Sullo sfondo resta così una città che ancora una volta si troverà a fare i conti con i cumuli di immondizia accumulati per le strade. “Forse non si rendono conto che si tratta di interruzione di pubblico servizio e in una città in cui non si riesce neanche a programmare la gestione dei rifiuti è destinata a morire” dice con rassegnazione e grande amarezza un Armando Di Maria che fino ad oggi, nonostante tante difficoltà, non si era mai arreso. Questa volta però sembra convinto ad andare avanti fino alla fine. La lettera di dimissioni ce l’ha nel cassetto da molto tempo, qualche volta l’aveva tirata fuori e rimessa al suo posto. Lunedì mattina si presenterà con quella stessa lettera davanti il Commissario Croce. Perché, allo stato attuale, non può ritenere che chiusa la sua esperienza con Messinambiente.

(Francesca Stornante)