Spazzatura di nuovo per le strade, i sei quartieri uniti per scongiurare una nuova emergenza

Superato, si spera, il problema stipendi non finiscono i guai per Messinambiente. Da giorni ormai diverse zone della città hanno dovuto ricominciare a fare i conti con cassonetti stracolmi e cataste di immondizia per le strade. E il rischio è che questo sia solo l’antipasto perché la mancanza del bilancio di previsione a Palazzo Zanca ha causato un taglio drastico del budget mensile che il Comune eroga a Messinambiente per lo svolgimento dei servizi. La società di via Dogali deve far quadrare i conti con 1,2 milioni a disposizione su circa 2,3 necessari. A soffrire sarà inevitabilmente l’espletamento del servizio.

I primi a toccare con mano le conseguenze sono i quartieri più periferici, anche se l’emergenza potrebbe allargarsi a macchia di leopardo nel giro di pochi giorni. Proprio dai quartieri, tutti, arriva il grido d’allarme. Così i presidenti delle sei circoscrizioni hanno deciso di unire le forze e di convocare per oggi alle 10.30 un consiglio congiunto a Palazzo Zanca per portare sui tavoli dell’amministrazione la voce di tutti i cittadini. Per i sei presidenti le condizioni del servizio di raccolta dei rifiuti solidi urbani ha conosciuto ulteriore peggioramento che ha fatto traguardare i limiti della tollerabilità, ma questo non può essere giustificato con la fragilità finanziaria del Comune poiché si tratta di un servizio essenziale, i cui costi sono interamente coperti dalle tasse dei cittadini.

A questo si aggiunge che recentemente Messinambiente ha proceduto allo spostamento di numerose postazioni per il conferimento di RSU, non concordandole con le Circoscrizioni, sommando al disaggio ulteriori disaggi ed alimentando l'insofferenza della popolazione. Quindi i quartieri hanno chiesto un confronto urgente con amministrazione e partecipata. All'assemblea sono stati invitati i vertici di Messinambiente e l'Assessore all'Ambiente Ialacqua. Nella speranza che il confronto su una delle problematiche cittadine che maggiormente coinvolge la vivibilità dei messinesi avvenga con trasparenza e con chiarezza di posizione tra i soggetti che hanno responsabilità della gestione dei servizi.

Per rendersi conto dei disservizi che si stanno registrando in questi giorni ecco l’ultima segnalazione del consigliere della VI Circoscrizione Mario Biancuzzo che ha accertato, ancora una volta, che sulla strada statale 113, accanto ai cassonetti ormai vetusti, logorati, puzzolenti, ammaccati e aperti, sono accatastati rifiuti di vario tipo. Il consigliere racconta addirittura la disavventura di un automobilista che nei pressi del villaggio di San Saba ha avuto un incidente causato da un cartone di grosse dimensioni scaraventato sul suo parabrezza.

“Ormai si ripete spesso che personale di qualche ditta dopo aver consegnato mobili di vario tipo scaricano gli scarti di cartone, incivilmente, inquinando l’ambiente e mettendo a rischio la vita degli automobilisti in transito. Ho sempre richiesto a Messinambiente e all’assessore Ialacqua l’eliminazione di tutta la spazzatura giacente ai lati della strada e sparpagliata nelle scarpate. Risultato? Nessun intervento”. Biancuzzo però non si arrende e torna a chiedere al Commissario di Messinambiente che venga attuato, immediatamente, un pronto intervento di bonifica a salvaguardia della salute dei cittadini e dell’ambiente e la disinfestazione dei luoghi con relativa derattizzazione. Il consigliere propone anche l’installazione di telecamere di video sorveglianza per scoraggiare gli incivili che continuano indisturbati a creare discariche a cielo aperto, utilizzando il territorio come una grande pattumiera.

C'è anche chi torna a chiedere le dimissioni dell'assessore Daniele Ialacqua. Anche se questa volta è chiaro che la responsabilità sia tutta nelle politiche finanziarie del Comune, il consigliere Libero Gioveni vuole la testa dell'assessore all'ambiente. Per Gioveni i cittadini sono stanchi, non ci possono essere più alibi che tengano.

"Bilancio non approvato, discarica chiusa, meno entrate in cassa, rebus ordinanze sulla piattaforma di Pace, dipendenti legittimamente in agitazione per la mancata corresponsione degli stipendi, mezzi guasti. Tutto questo non può più rappresentare un motivo per non far gettare la spugna a chi avrebbe dovuto rivoluzionare un sistema che fa acqua da tutte le parti". Il consigliere ricorda che il gruppo Udc aveva chiesto in più occasioni un aula al sindaco di rimuovere il suo assessore, anche per dare un segnale

forte di cambiamento, ma evidentemente questo cambiamento nella gestione dei rifiuti non lo si vuole con i fatti. "E i fatti – afferma il consigliere – dovrebbero essere anche legati al definitivo transito dei dipendenti della società in liquidazione all’Amam, per il cui iter il Consiglio Comunale ha fatto già la sua parte modificando lo statuto della società di viale Giostra. Adesso tocca alla giunta effettuare il passaggio. Come e quando avverrà tutto questo?".

"Sono interrogativi che necessitano delle necessarie risposte – conclude Gioveni– perché l’incertezza che regna sovrana da anni nel delicato settore dei rifiuti non fa bene né agli stessi dipendenti, né tanto meno agli esasperati cittadini che magari, chissà, forse si sentiranno dire anche questa volta dal buon Ialacqua di tenere i loro rifiuti a casa nei giorni di Pasqua e Pasquetta. E allora: dimissioni subito".

F.St.